Motivi di attacco ed organi sensori dei pesci
La pesca è fatta di tante cose ed è una
sfida che si rinnova ogni volta che andiamo per mare; proprio
per questo pescatori non ci si improvvisa.
Certamente passione ed entusiasmo sono molto importanti,
ma non bastano. Solo con il tempo si possono acquisire certe
capacità e riconoscere le zone dove vivono e come
si comportano i pesci. Il tempo necessario ad immagazzinare
informazioni che poi ci daranno una casistica, tutta a nostro
vantaggio, può essere accelerato facendo qualche
ricerca nel campo della biologia marina.
Un giorno un pescatore di coffe finlandese notò
un pesce attaccare ripetutamente un pezzetto di legno sballottato
dalle onde. Dall'osservazione di questo evento nacquero
i più famosi ed imitati artificiali corredati di
paletta per l'affondamento ed il nuoto a guizzo. Era il
1936, il nome di battesimo di quel pescatore era Lauri,
il suo cognome diventerà leggenda e conosciuto da
tutti i pescatori di traina e spinning del mondo.
Ma cosa aveva spinto quel pesce ad attaccare un pezzetto
di legno?
In altre parole, quali sono i motivi che spingono un pesce
all'aggressione?
1) istinto di predazione
ovvero la lotta per la sopravvivenza. Con la pancia piena
il pesce si assicura le energie necessarie a fronteggiare
avversità e si prepara alla competizione con i suoi
simili nel periodo di accoppiamento.
2) istinto di territorialità
ovvero la difesa del territorio. Atteggiamento acuito
al massimo nel periodo di riproduzione. E' il motivo principale
(insieme alla curiosità) che ha procurato sorprese
a molti trainasti che hanno visto le loro esche vive attaccate
da grossi esemplari di pesci non predatori, come grosse
orate, pagelli, ecc..
3) istinto di curiosità
ovvero di una cosa banalissima ma di cui i pesci sicuramente
sono in possesso. Non avendo le mani usano la bocca, e più
in generale il muso, anche come organo di tatto e conoscenza
di un oggetto che li incuriosisce (un po' come fanno i bambini),
ciò è emerso da studi fatti da una università
californiana. Questo spiegherebbe il perché di pesci
allamati da artificiali esterni alla bocca. Ma vedremo poi
che in questi casi gioca anche il fattore vista con la visione
monoculare e binoculare dei pesci.
4) istinto di competizione alimentare
ovvero la corsa a chi addenta per primo spinto da altri
esemplari che inseguono. Questo comportamento è proprio
dei pesci che cacciano in branco ed è il motivo principale
per cui abbandonano ogni comportamento di prudenza e cautela
entrando in "frenesia alimentare". Un giorno ho
scorto degli esemplari di tonno che sono stati in scia interminabili
secondi aprendosi e chiudendosi in formazione, senza decidersi
ad attaccare. La mia velocità non era adeguata agli
artificiali, ho accelerato di colpo ma il capo branco non
ha abbandonato la sua cautela (aveva avuto modo di studiare
l'esca e qualcosa non lo convinceva). Allora ho decelerato
per un attimo e poi ho affondato la manetta. Questo improvviso
scatto delle esche ha spinto i pesci in seconda fila a tentare
di superare il primo. Solo allora il capo branco vistosi
decisamente pressato ha attaccato l'esca, abbandonando ogni
incertezza. Gli altri componenti allora si sono aperti sulle
esche laterali facendo cantare quattro cicalini
.che
sinfonia per le nostre orecchie.
Gli organi sensori dei pesci
- vista : gli occhi dei pesci non hanno pupilla,
che è un sistema di adattamento alla luce.
- tatto : è dato dalla linea laterale che
è collegata attraverso terminazioni nervose all'orecchio
interno.
- udito : i pesci non sono in possesso di un udito
come lo intendiamo noi ma percepiscono tramite l'orecchio
interno gli stimoli trasmessi dalla linea laterale ( es.
le vibrazioni).
- olfatto : è situato nelle narici ed è
molto sviluppato. I pesci hanno una forte memoria olfattiva
che li porta in luoghi dove hanno già incontrato
cibo.
- gusto : hanno papille gustative nella cavità
boccale, sul muso ed ai lati della testa.
L'organo più usato da un predatore per l'attacco
e sicuramente la linea laterale. Essa è formata
da canali longitudinali ricchi di muco passanti sotto pelle,
comunicanti con l'esterno (acqua) e collegati a terminazioni
nervose dirette verso la testa fino ai labirinti dell'orecchio
interno. Attraverso questo complesso organo i pesci percepiscono
vibrazioni, variazioni di temperatura e pressione; correnti
marine e campi magnetici.
Abbiamo detto che invece la vista non è eccezionale.
Infatti i pesci non hanno la pupilla che è un sistema
di adattamento alla luce (funziona come il diaframma nella
macchina fotografica allargandosi e restringendosi a secondo
dell'intensità luminosa); quindi vedono meglio con
luce fioca.
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