Tuna Cup

 

Team - Equipaggi

 

Catture

Indice BigGame.it
Squali in Adriatico: Che Fare




Elenco programmi e risultati delle principali gare di pesca d'altura per l'anno in corso.

 

Squali in Adriatico,

FANO - Triste fine per il cetorino

(Squalo Elefante)

 




Siti delle barche con gli equipaggi e i racconti delle loro avventure in mare


Racconti ed immagini di alcune catture segnalateci per l'anno in corso.

SQUALI IN ADRIATICO: Chi l'ha visto?

Foto di Francesco Ferretti per gli amici (SQ 77)

 

E' d'inizio d'anno, il ritrovamento di un grosso squalo elefante, specie innocua e peraltro protetta, questa volta morto e finito nelle reti dei pescatori fanesi mentre erano intenti a pescare sulla fascia delle 6 miglia dalla costa.

Grosso squalo neanche tanto in quanto il cetorino può raggiungere il peso di 40 quintali e la lunghezza di 10 metri, ma questo esemplare ne pesava solo 7, era di sesso femminile.

E' vero che sono incontri rari, ma negli ultimi anni si sono fatti più frequenti sempre nel periodo primaverile, dalle coste del medio all'alto adriatico, più volte osservati e filmati anche dai pescatori sportivi attratti dalle sue dimensioni, innocuità, e dalla facile osservazione in quanto spesso nuotano sotto il pelo dell'acqua con la bocca aperta per filtrarne microrganismi alla base della loro alimentazioni.

E' una specie pelagica in continua ricerca di alimenti, visto che deve soddisfare la richieste energetiche di grosse dimensioni corporee con organismi molto piccoli, larve di crostacei, copepodi e uova di pesci.

Questo squalo é chiamato anche squalo rostrato ed é il secondo al mondo dopo lo squalo balena, anch'esso innocuo. Gli americani usano chiamarlo anche "basking shark" cioé di chi si crogiola al sole, ma quello che lo porta in superficie non é la luce bensì la necessità di alimentarsi. Si procura il cibo filtrando grosse quantità d'acqua e trattenendone solo minuscoli crostacei planctonici.

In passato é stato cacciato a causa del suo grosso fegato, circa un quarto del suo peso corporeo, dal quale veniva ricavato un olio alla base di prodotti cosmetici.

Di esemplari oggi ne sono rimasti molto pochi e così anche quest'anno, come l'anno scorso, qualche individuo é rimasto nelle reti.

Che fosse già morto o che l'intrappolamento nelle reti ne sia stata la causa, non sta a noi giudicarlo, ma certo qualcosa come pescatori sportivi possiamo certamente farlo. Quando siamo in pesca non siamo certamente impegnati nel pulire reti, ma sempre attenti alla rotta e con occhi vigili per scorgere il minimo segno di mangianza o presenza di altro pesce. Se qualcuno li avvista fa sicuramente bene a darne comunicazioni alle Autorità e prima che intervengano, darne comunicazione via radio ad amici e pescatori professionisti.

Questo trovato morto nelle reti era uno squalo abbastanza giovane, viste le dimensioni e probabilmente meno esperto di altri individui più anziani già a conoscenza del rumore dei motori diesel dei pescherecci e dai quali, riconoscendoli, spesso rifuggono.

Dopo essere stato portato nella cella frigorifera del mercato ittico fanese, essendo specie protetta e non commerciabilizzabile, é stato sezionato, ne sono stati prelevati tessuti ed alcuni organi per esami conoscitivi più approfonditi. Erano presenti alle operazioni di prelievo dei campioni, Simona Clò (biologa dell'ICRAM) e Marco Affronte biologo della Fondazione Cetacea di Riccione, e naturalmente Francesco, ormai biologo, gli manca la Tesi di Laurea.

Lo squalo elefante, specie a rischio di estinzione, lo é anche per le sue abitudini e il nuoto lento in un mare dove lo sfruttamento delle acque è abbastanza elevato. Non é a rischio di ami e parangalli, ma di reti od eliche di barche. Anche l'anno scorso, nel mese di gennaio ne era rimasto un altro esemplare nelle reti di un peschereccio di Civitanova Marche, era più grosso, quasi tre volte quello di Fano.

Se questi squali risalgono l'adriatico in questo periodo fino ad inizio primavera, ci sarà sicuramente un motivo, anche perchè non vengono per "morire" ma per mangiare. L'alto adriatico ma in genere tutto l'adriatico é ricco di pesce azzurro, in particolare di sardine che in questo periodo si riproducono rilasciando nel mare le loro uova che verranno fecondate dagli individui di sesso opposto. Non grandi quantità, viste le dimensioni medie di una sardina, ma moltipicate per miliardi divengono sicuramente un'attrazione per squali come quello di cui stiamo parlando. Una volta schiuse, le larve trovano zooplancton in abbondanza necessario per il loro sviluppo, ma a loro volta sono cibo per lo squalo rostrato che "in pace" se ne fa il pieno.


25 Gennaio - 2003 (Powered by Net Tuna)