La tipologia di pasturazione
La tecnica del P.C. può essere usata per diverse
specie di pesci; squalo mako, volpe ma anche i tonni. E
se per gli squali, con olfatto molto sviluppato, é
importante una pasturazione molto fine e con sangue di pesce,
per il tonno non bisogna scordarsi di distribuire in maniera
opportuna anche una pasturazione grossolana di sarde a pezzi
e, perché no, anche intere.
Il tonno può essere attirato anche da lontano per
effetto della strisciata di pasturazione, ma la risale se
vi trova della "sostanza". In mezzo a un mare
con tante barche in drifting lascia volentieri la nostra
scia "leggera" per fermarsi sotto qualche barca
più generosa della nostra.
Va considerato che il P.C. si attua in giornate con assenza
di corrente e vento, e la pasturazione, visto che si traina
ad una velocità di 2-2,5 nodi, non é tanto
differente rispetto ad un drifting con 1-1,5 miglio ora
di scarroccio.
Durante la sosta, effettuata come spiegato nel seguito
del presente articolo, non é bene esagerare nel pasturare
per due ben precisi motivi.
Il primo, é perché la breve sosta in deriva
é l'occasione in cui il pesce si avvicina di più
alle nostre esche e sono queste che devono rimanere il centro
dell'attenzione delle prede.
Secondo perché ripartendo dopo pochi minuti si rischia
di lasciare i tonni nella zona di sosta a consumare l'eccesso
di sarde o pastura che gli sono state proposte.
Le modalità di distribuzione
I dispositivi per effettuare la scia di pastura al seguito
della traina possono essere di diversa fattura ognuna delle
quali ha i suoi vantaggi e svantaggi ma alla fine viene
di solito impiegata più quella rispondente alle esigenze
di chi la pratica che alle necessità della tecnica
e delle condizioni al contorno. Starà a voi trovare
il metodo migliore.
Il sacco di pastura avvolto nel sacchetto di nylon opportunamente
tagliato, oppure un secchiello di pastura opportunamente
forato o ancora il sacco di pastura dentro una gabbia posta
dentro un secchio forato. O ancora un mastellone con acqua
e pastura disciolta da distribuire omogeneamente in mare
attraverso anche un tubo che scende in acqua. Insomma le
alternative sono tante.
In genere l'esigenza di un contenitore duro e forato o
di una gabbia metallica é dettata dal fatto che dove
tale tecnica é nata si usa trainare di notte per
gli squali ed in particolare per il Mako. Il mako come altri
attacca la pastura e di notte, per l'oscurità, non
si ha neanche l'accortezza di sottrargli il sacco dai denti.
E' molto importante assicurare bene tali contenitori per
evitare di perderli in mare.
Potrete utilizzare la pastura congelata o non, dipenderà
dalla temperatura dell'acqua, ma ricordatevi che quella
congelata produce il suo effetto attrattivo solo quando
lascia il suo stato di congelazione, anche qualche decina
di metri dalla zona in cui viene rilasciata. La pastura
non congelata ha invece lo svantaggio di perdere quasi subito
i succhi in essa contenti e con essi l'effetto di richiamo;
é per questo anche che si protegge la pastura con
un secchio forato od un sacchetto di nylon provvisto di
tagli.
I quantitativi di pastura variano in base alla durata di
traina, alla temperatura dell'acqua, alla presenza o meno
di altre barche in drifting, e mancano dati precisi per
i nostri mari. Possiamo consigliare dotarsi oltre della
pastura fine congelata o no, anche delle cassette di sarde
da impiegare durante la traina.
Infine
Meglio si riuscirà a simulare un peschereccio maggiori
saranno le possibilità di attrarre il pesce sotto
la barca. La scia, come quella in drifting, dovrà
essere continua senza lasciare vuoti nel suo percorso.
(Segue)
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