Il pesce inizia così a fare le sue ultime evoluzioni
e ad ogni giro si guadagna qualche cm in più fino
a che il nodo del raddoppio entra prima in canna e poi in
bobina, è quasi fatta. Ogni qualvolta il tonno gira
prendendo la direzione esterna della poppa, si alza dalla
sua posizione e via filo in bobina, ma al suo rientro con
direzione verso barca, si affonda ed io lo seguo piegandomi
con tutta la canna verso il basso. Sono i motori e la figura
dell'opera viva in mare della barca che lo fanno affondare.
Un colpettino in avanti ai motori ma veramente poco e via
di nuovo il pesce si ripresenta con direzione esterna alla
poppa e seguendo la trazione della canna in quel mentre
più forte, vien su sempre di più in superficie.
Poi di nuovo verso la poppa e ancora una volta va qualche
metro più sotto e senza pompare ne ceder filo, mi
curvo verso il basso assecondandolo. Il raddoppio è
dentro, il pesce tenta un'ultima fuga ma non glielo permetto,
son stufo, con il palmo della mano faccio pressione sul
filo del raddoppio fermandolo sulla canna.
Le pompate in queste fasi finali sono brevi e frequenti,
impossibile alzare completamente al cielo la canna, c'è
troppo rischio che il filo tocchi rovinosamente la plancetta.
Pippo è pronto ed in posizione, cioé nel punto
della poppa in cui il tonno con le sue evoluzioni antiorarie
ritorna verso la poppa affondandosi leggermente.
Il pesce è al suo ultimo giro di boa, va verso
l'esterno della poppa, con due pompate metto dentro tutto
il filo possibile (girella a poca distanza dal cimino) alzo
la canna per lasciare a Pippo l'ultimo atto. E' fatta!!!
Subito Gianni si precipita a dare una mano, un altro colpetto,
io mi sgancio, prendo fiato e scendo dalla sedia per prestare
aiuto.
Certe cose anche a distanza di tempo ed anni sono difficili
da dimenticare, ti rimangono impresse nella mente come un'impronta
sul cemento.
Tutto questo a poppa di una barca quasi ferma, con il rischio
della plancetta, delle eliche e lascio a voi le considerazioni
del caso, ma il tutto possibile con un tonno di modeste
dimensioni che è stato "spompato" sin dall'inizio
arrivando a conclusione del combattimento in meno di 30
minuti.
Il finale é stato un tuffo da parte mia con maglietta
al seguito nel bel mezzo della scia di sangue, cosa da non
ripetersi, ma la stagione 2003 in fatto di caldo non ha
perdonato.
Ora mi domando perché chi ha la sedia a prua ed il
tonno sotto a circa 15 metri compie con la barca delle brusche
evoluzioni con motori indietro? Forse il pesce è
sopra il quintale, magari intorno ai 150 Kg., ma se il pesce
arriva sotto sfiaccato, ricordatevi che quando farà
le sue evoluzioni, nel momento in cui viene verso la barca
tenderà ad affondare (il tonno conosce bene il rumore
dei motori e cerca di starvi lontano) e basterà quindi
un leggero e breve movimento in retro. Se si insiste troppo
con i motori l'Angler si troverà con il filo in eccesso
di trazione e il pesce che verrà verso di voi senza
compiere le usuali evoluzioni, con il rischio di schiantare
la lenza e perdere il pesce e forse anche la gara.
Siamo alle porte della stagione 2004, manca veramente poco
all'inizio, le cambuse sono già pronte e colme di
ogni bevanda e genere di necessità. Manca solo di
caricare le casse in barca e prendere il largo. L'augurio
è che la stagione 2003 sia presto dimenticata e che
questa ci dia un segno di novità nelle tendenze degli
ultimi anni.
La voce che da Malta i tonni in adriatico si siano infilati
in gran numero è già arrivata, speriamo di
verificarla presto e di non essere delusi in numero e pesi.
Ricordiamoci di prelevare dal mare lo stretto necessario
e di rilasciare quanto in eccesso così da ritrovarlo
nelle uscite successive.
|