IN PESCA !
Mi preme di sottolineare che oltre alle creme di protezione dal
sole, la maglietta e un paio di occhiali erano d'obbligo per salvaguardarsi
dai colpi di sole durante la giornata in mare.
Dalle 7 alle 9 canne in acqua, in parte formate da quelle in dotazione
alla barca in parte da quelle personali portate da casa. Generalmente
50 libbre, qualche trenta, ma se uno vuol scendere di libraggio
deve portarsele da casa in quanto l'attrezzatura pescante è
pensata per durare mulinelli e lenze comprese, per non parlare
poi dei terminali in nylon o in acciaio.
Divergenti, ampio pozzetto, downrigger per esca viva, raffi, posti
a sedere comodi anche per stare stesi, ombra abbondante e
cabina solo per l'equipaggio locale.
Ghiacciaia con bibite numerate per gli ospiti come per l'equipaggio,
Rama sempre pronto a sostituire le esche, controllarne l'azione
di pesca, sostituirle, innescare il morto come il vivo, ma mai
in combattimento del pesce. Lo skipper sempre sul fly per intercettare
anche il minimo segnale e con lo sguardo rivolto a cosa succede
sulla scia.
Possibilità di andare in sedia, ma avevamo in pesca essenzialmente
stand-up e, nonostante lo stato del mare fosse in alcuni momenti
davvero inclemente, abbiamo preferito combattere in piedi sia
i yellowfin che i vela come i Marlin.
Canna alta!! Grida Patrizio.
E' importante durante il combattimento tener sempre alta la canna
ed abbassarla velocemente solo per la fase di recupero della lenza.
La canna alta permette all'angler come allo skipper di accorgersi
immediatamente se il pesce sta lasciando la presa, e per il quale
è necessario riprendere a recuperare filo o dare motore.
Questi pesci non sono come i tonni rossi, che prendono a tirare
sia che vadano in superficie che in profondità, spesso
si fermano, saltano per aria, ti vengono incontro cercando di
slamarsi dal fastidioso appiglio.
Per il primo pesce importante preso é obbligatorio il battesimo
fatto da una bella secchiata d'acqua rinfrescante e dalle foto
di rito.
Le esche? Si, si, portiamoci giù delle esche da
provare, verifichiamone la loro capacità di resa in termini
di catture. Sul Marlin anche anche, come per il vela, ma per i
yellowfin difficile fare una stima, come si può esprimere
un parere quando su 9 canne ne partono 8 e di queste solo un pesce
viene perso? Come fare a farsi un'idea sull'esca se questi tonni
attaccano anche gli aeroplanini del teaser per i quali non capivamo
chi stesse tirandoli dall'altra parte.
Per i Marlin e i vela nulla da fare, le loro esche, gli strip
bait, fatte di artificiali a ricoprire il Bally-hoo
o la striscia di calamaro sono quelle più attaccate anche
se poi il Marlin preso da Marcello ha attaccato un soft head bianco
e rosso posto vicinissimo alla poppa.
Imparerete che l'equipaggio non sono solo bravi pescatori ma anche
bravi sarti, con doti notevoli per cucire accuratamente le esche
morte agli ami.
Un gabbiano interessato a cosa succede sotto la superficie del
mare è sempre un pesce, sia che sia un vela o un marlin,
che un whaoo o kingfish. Capita che siano anche delfini, ovviamente.
Ma se di gabbiani trattasi, spesso è un gruppo di predatori
che stanno facendo man bassa della minutaglia costituita da gamberetti
o piccolissime cannocchie, e li, sotto costa ci possono essere
i boniti come pure i yellowfin, lampughe, dipende dalla stagione,
ma non solo gli unici a fare incetta di tali prelibatezze.
La dimensione dei pesci cacciati non è esagerata, ma le
possibilità d'incontro sono molto frequenti e la giornata
di pesca finisce sempre con qualche cattura di rilievo, che sia
un Marlin striato, un vela, tanti yellowfin, o una bella lampuga
di 10 e più chili, un barracuda di 25 kg, un carangide
di 10 ma che può duplicare di peso a seconda delle occasioni,
whaoo e king fish di 10 kg ma che anch'essi si trovano in altri
periodi vicino ai 20 kg.
Che dire quando l'esca viva viene attaccata e dopo un breve ritorna
su il terminale con la sola testa del pesce. Era grosso? Era picoolo?
Sicuramente era furbo o fortunato.
L'esca viva che qui è facile reperire, generalmente dura
molto poco in acqua, e se dopo questo poco non viene più
attaccata state sicuri che non ci siamo accorti delle toccate
ed è quindi già morta, oppure l'abbiamo trainata
lentamente, magari controcorrente, senza permettergli di ossigenarsi
+ che bene, e
è meglio recuperarne delle altre anche
se gli attacchi sull'esca morta siano abbastanza frequenti, ma
mai come sul vivo. I terminali per l'esca viva o morta, con traina
lenta sono pensati più per gli squali che per prede come
barracuda o altri. Ami giganti, braccioli enormi, pensati quindi
per la specie che può far più danno all'attrezzatura
pescante e che viene salvaguardata perché deve poter durare.
La logica è un po' anche questa e perché non dargli
ragione.
Siamo comunque in pesca per divertirci mentre chi ci ospita è
lì per lavoro quindi, possibilmente con la nostra coscienza,
sensibilità, e maturità, è importante capire
che in caso di rilascio della preda, soprattutto se questa è
una signora preda, dovrà corrispondere una signora mancia
per l'equipaggio; se questo rapporto non sussiste qualcosa prima
o poi si rompe.
Se nel tirare a bordo il vela, per azione della leva, il rostro
del pesce si rompe, capite che
. cosa può fare un
pesce che ritorna in libertà senza la sua arma di difesa
ed offesa, forse è il caso di chiarire subito gli intenti
e pianificare le mance.
Siamo in pesca per ritornarci in futuro o per far si che altri
abbiano le stesse nostre occasioni, come per loro di poter continuare
a portare con successo le persone a pesca.
Siamo in pesca a Shimoni perché l'abbiamo scelto insieme
al gruppo di persone che hanno deciso di andare a pesca in quel
periodo, ma INCA può portarvi in pesca fuori Mombasa come
più a nord verso Malindi o vicino alla Somalia. Le possibilità
sono quindi differenti e varie.
( Ancora
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