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Indice Pesci e TecnicheInizio Articolo:  Bolentino Notturno alla Palamita




La pesca alle palamite, sgombri, occhiate praticata dai barconi o o motonavi italiane.


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Palamita in notturna 3^ parte

 

Questo é il racconto della precedente uscita fatta con la mia barca solo qualche giorno prima. Capirete perchè avevamo replicato nel giro di poco tempo.

Le giornate sono ancora abastanza lunghe il tanto per arrivare alle piattaforme con la luce, dopo l'uscita dal posto di lavoro. La barca era stata preparata il giorno prima, così carichiamo solo le canne e panini e via di corsa, sono ormai le sei del pomeriggio.

La piattafroma di destinazione? Sempre lei.

Nel tragitto ingoiamo i panini e quasi giunti in zona ci accorgiamo che, nella notte, non saremo soli e mentre una barca proveniente dal porto di fano, sta per raggiungerci, diamo gas per poter arrivare prima e scegliere il posto migliore rimasto.

Arrivati in posto, non sappiamo come sistemarci a causa della mancanza di corrente, decidiamo quindi di farlo secondo il senso in cui gli altri si sono allocati.

Non é la posizione migliore, ma non ci resta altro.

Siamo stati occupati con i tonni, e questa é la prima uscita di stagione alle palamite.

Iniziamo subito a preparare le canne, armare le lenze ed innscare la sarda. Noi usiamo usualmente innescare in modo tale che l'amo fuoriesca dalla bocca dell'esca. Ci sembra il modo più favorevole per essere inghiottita dalla palamita. Nel passare l'ago e poi il filo facciamo attenzione a non rovinare la sarda, che anche se fresca, é sempre delicata nella parte della pancia.

Io sono l'unico ad usare in bobina il multifibre da 16 lbs, gli altri hanno tutti il nylon. Non so come sono sistemati gli altri a parte questa prima indicazione, ma sono sicuro di aver sistemato lo stopper del galleggiante sui 20 metri, misurati a casa con calma.

Uso un piombo di 75 grammi ed un galleggiante di 100 gr. Il terminale, legato con una discreta girella alla lenza madre, é dello 0,25, lungo due metri. Un po' lungo, ma efficace. Alla fine del terminale ho fatto una treccina con lo stesso filo dopo la quale si trova un amo storto, un Mustad del 5.

La montatura tutta un po' approssimata, ed improvvisata e in parte la pagherò.

Subito dopo poco che siamo in pesca é Lele che dichiara la prima allamata. Bene, ci sono pensiamo subito a bassa voce, peccato non sia toccato a noi il primo pesce. E' così il clima, una sorta di tacita competizione che di solito si manifesta nella sua completezza alla fine della battuta di pesca, quando con le canne su e la prua al porto, non c'é più tempo per rifarsi delle avventate dichiarazioni. Ma una velata sfida esiste, ed é bello che sia così, perchè fra amici é solitamente accompagnata dalle battute spiritose e poi, essendo ogni volta la stessa storia, c'é sempre modo di rifarsi.

Poi tocca al Cippo, mentre nel frattempo e con calma arrivo anch'io che dopo essermi sistemato e mangiato il panino non consumato durante il viaggio perché ero alla guida della barca, lancio ad una ventina di metri.

Il lancio permette alla sarda di scendere più lentamente, anche se di poco, rispetto a quando si cala la lenza sotto la barca. Il filo madre fa un leggero atrito che rallenta la corsa verso il fondo. Così se la palamita non é proprio sui venti metri di profondità, ma magari un po' più in alto, ha modo di vedere meglio la sarda scendere verso il fondo.

 

( Segue ) »»

 

 


Bolentino - Palamita

Tonni e palamite

Drifting pomeridiano

Willy, ricompare

Le palamite ad agosto

Le palamite 2^ parte

Le palamite 3^ parte

Le palamite 4^ parte

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5 Febbraio - 2002 (Powered by Net Tuna)