Anche dei delfini neanche più un segnale, l'eco
segna il pesce poco sotto la zona del termoclino, a circa
20-25 metri d'acqua. Tariamo i galleggianti in modo da pescare
in quella fascia d'acqua.
Ecco il primo segnale, il galleggiante con lo star light
sopra scompare sotto l'acqua, é una mangiata decisa
e non sembra affatto quella di una grossa boga o di un luccardo.
Cristian, senza titubare, ferra, ed é sua la prima
preda della serata. Nei primi attimi, dopo essersi assicurato
di averlo allamato bene, deve cedere leggermente filo, la
palamita scende giù con una fuga a strappi.
Poi comincia lentamente a recuperare; la lenza ed il terminale
sono equilibrati alla preda e non vuole strafare perdendo
magari il primo pesce. Ma non può neanche concedergli
molto, ci sono i pali della piattaforma che rappresentano
un rischio per la lenza.
Ma la palamità non é una ricciola e sceglie
quindi di rimanere a quella distanza dalla barca, intanto
noi recuperiamo per permettere un corretto combattimento
del pesce. La palamita é ormai stanca, si comincia
ad intravvedere la sagoma chiara sullo sfondo scuro del
mare. Guadino alla mano e Claudio non se la fa perdere.
Sono arrivate! Chissa perchè diciamo così,
ma siamo eccitati dalla prima cattura, mentre dalle altre
barche ancora niente. Lanciamo subito alla distanza dove
é avvenuta la prima cattura, una ventina di metri
dalla poppa, nella zona dove la luce lascia lo spazio all'oscurità
della notte.
Ed é subito il Bis, questa volta tocca a Claudio.
Anche qui la palamita da il suo da fare, il terminale che
usa Claudio e dello 0,23 e non vuole rischiare, e così
dopo alcuni minuti il pesce comincia a cedere e finalmente
anche lui arriva a guadino. Poi tocca a me, e poi ancora
Claudio, é un momento magico.
Dopo alcune ore senza nessuna allamata ora il pesce comincia
a mangiare, sono quasi le due di notte e anche le altre
barche vicino a noi hanno cominciato a mettere a segno diverse
catture.
Ma le condizioni cominciano a cambiare, ha cominciato a
venir su vento da terra, libeccio, e comincia ad esserci
un po' d'onda; la cosa non ci piace molto, per il rientro
infatti prevediamo d'avere il vento contro.
La luna intanto é venuta su all'orizzonte, mentre
abbiamo già 6 palamite nel pozzetto e il pesce ha
smesso di mangiare. Aspettiamo ancora una buona mezz'ora,
ma più niente.
Basta, rientriamo!
Siamo stati pronti a sfruttare al massimo quel momento
magico in cui il pesce si buttava sulle nostre esche e,
abbastanza soddisfatti, decidiamo per il meglio.
Prua a terra e via.
Il rientro é fantastico, anche se con un po' di
mare che rallenta la velocità, ma che comunque con
l'oscurità non saremo sicuramente andati veloci.
E' fantastico il cielo stellato che, poco distanti dalle
luci della piattaforma, appare in tutta la sua bellezza.
Lascio al comandante Claudio il compito di scrutare quel
poco che si vede sulla superficie del mare, onde evitare
ostacoli (tronchi eventuali, anche se non è stagione)
io mi stendo sul pozzetto anche se sporco e mi godo lo spettacolo
stellare.
Ma veniamo all'uscita precedente effettuata la settimana
prima con altri amici sempre del Club di Pesaro.
( segue
) »»
|