MEMORIAL "MASSIMO
DE NARDIS"
CHALLENGE INTERNAZIONALE A SQUADRE
(Circolo Nautico Sambenedettese)
LE ORIGINI
Quella di Giacomo Forti, all'inizio fu solo un'idea per
pensare ad una manifestazione di pesca sportiva che si distinguesse
dalle altre per tecnica e strategia di gara ed i presupposti
c'erano, incitata anche dalle forze nuove che al Circolo
Nautico Sambenedettese pretendevano spazi nuovi per crescere.
Poi la tragica scomparsa di Massimo De Nardis, amico, ineguagliabile
pescatore sportivo e uomo di mare, portò al Circolo
Nautico i suoi più cari amici di Ascoli Piceno che
per ricordarlo, proposero il matrimonio tra la letteratura
e la cultura marinara che Massimo amava da sempre con la
neonata gara di pesca sportiva.
Nasceva così La Sfida, Memorial Massimo De Nardis,
Challenge a squadre di pesca in Drifting e Traina d'altura,
una manifestazione che ha inizio ogni anno nel momento in
cui termina l'edizione in corso. Si, perché l'interesse,
volto a trasmettere l'amore per il mare ai giovani, propone
ogni anno il concorso letterario "Per un racconto di
Mare" che impegna i piccoli scrittori tutto l'inverno
per poi ritrovarsi al momento topico dei tre giorni di gara
e premiazioni che a settembre popola con centinaia di visitatori
e curiosi il Moletto Parasabbia Tiziano, sede del rinnovato
circolo Nautico Sambenedettese, tra attrezzatissimi fisherman,
canne e mulinelli rotanti, artificiali d'ogni foggia e colore,
punzoni, regolamenti e note integrative.
LA SFIDA 2005
16-17-18 settembre 2005, 22 equipaggi, 11 squadre, 69 Alalunghe,
peso medio Kg. 10, sono questi i numeri di "La SFIDA
Duemilacinque", V Memorial Massimo De Nardis, Challenge
Internazionale a squadre di pesca d'altura in Drifting e
Traina d'Altura che anche quest'anno si è svolto
a San Benedetto del Tronto, contestualmente alla premiazione
del Concorso Letterario "Per un racconto di mare".
Valida per la qualificazione al ROLEX IGFA 2006 e per la
selezione al circuito ISMC 2006 oltre che per il campionato
Italiano di specialità, la formula è ormai
collaudata ed impegna l'organizzazione del C.N.S. tutto
l'anno per il connubio tra cultura-letteratura di mare e
la gara di pesca che può contare sulle "Fosse",
gli ultimi spazi di mare dell'Adriatico che ancora regalano
emozioni ai pescasportivi.
BIG GAME ITALIA, F.I.P.S.A.S., I.G.F.A. e I.S.M.C., sono
i prestigiosi collaboratori su cui oggi l'organizzazione
può contare con fiducia ed orgoglio per gli sviluppi
che la manifestazione sta maturando di anno in anno.
Le maggiori difficoltà organizzative sono conseguenza
della grande distanza dalla costa del campo gara che impone
il ricorso ad imbarcazioni sicure e che garantiscono una
autonomia di almeno 150 miglia ed una comodità tale
da consentire agli equipaggi di affrontare per due giornate
consecutive una così lunga navigazione che, nel caso
di mare un po' formato, mette a dura prova i concorrenti.
In merito, il Big Game Italia risponde ogni anno con un
nutrito parco barche per la navigazione d'altura assicurando
lo spettacolo in banchina ed un tabellone ricco di squadre.
Chiaramente anche gli sponsor garantiscono la buona riuscita
di una manifestazione così importante.
I VINCITORI
Quest'anno, a rappresentare in Messico il Circolo Nautico
Sambenedettese nel nome di Massimo De Nardis sarà
un equipaggio di tutto rispetto con i nomi più importanti
della pesca d'altura Italiana. E' stata infatti la squadra
del Circolo Nautico Sambenedettese formata dal "MACON
V" di Claudio Camera Roda con Sandro Baldoni, Filippo
Rossi e Giovanni Mancini e dal "MICHI III"
di Glauco Micheli con Michele Nodari e Sergio De Tommasis
ad aggiudicarsi il primo posto della "Sfida 2005"
ed il premio più consistente con destinazione Cabo
San Lucas per il Rolex I.G.F.A. oltre ad un piatto d'argento
donato dai fratelli di Massimo De Nardis ed al Trofeo Challenge
La Sfida realizzato dall'artista Mimì Riga.
Seconda classificata la squadra del Club Nautico
di Rimini con "PIN UP" di Nevio Mondaini
con Paolo Bezzi e Gabriele Pace che ha gareggiato con "LAMBRUSCO
DOC" di Antonio Martelli con Davide Martelli, Federico
Galli e Cinzia Pironi, andrà invece in Sudafrica
a Sodwana Bay per sette giorni per un viaggio di pesca totale.
Terzo gradino del podio per un'altra squadra del
CNS con "ECCOCI" di Giacomo Voltattorni
con Giulio Urbani, Angelo Crescenzi e Giovanni Acciarri
che ha fatto coppia con "SISINA" di Peppe
e Luca Filiaggi insieme a Gianni Medori e Paolo Spinelli
che trascorreranno una settimana in Sicilia nel centro Agrituristico
"Vendicari" della tenuta Arangio.
Per le tre squadre classificate, una coppia di fantastiche
canne da pesca artigianali realizzate dal maestro artigiano
Franco Luciani di Porto San Giorgio ed un trofeo messo in
palio dal Big Game Italia.
LA FORMULA DI GARA
L'idea, nata cinque anni orsono a San Benedetto del Tronto,
ha avuto da subito il consenso e l'interesse del Big Game
Italia che ha fiutato l'opportunità per dimostrare
la sua consolidata capacità organizzativa mettendo
a disposizione personale, imbarcazioni ed equipaggi per
garantire una grande festa del mare, che attraversa l'oceano
fino in Messico a Cabo San Lucas per l'ormai consueto Rolex
IGFA portando il nome del caro Massimo De Nardis.
La formula della competizione che si svolge in due giornate,
una in Drifting al Tonno Rosso gigante ed una in Traina
d'Altura alle Alalunghe, prevede come sempre la partecipazione
di squadre distinte per Club e formate ognuna da due equipaggi
il cui punteggio è cumulato per la classifica finale.
Il punteggio di ogni equipaggio nelle singole specialità,
forma poi la classifica della seconda selezione per la finale
del Campionato Italiano F.I.P.S.A.S.
Le differenti tecniche di pesca, le prede insidiate, le
strategie di gara a squadra per Club e la distanza dalla
costa del campo di gara, costringono gli equipaggi ad un
grande impegno fisico ma costituiscono l'anima della competizione
e le condizioni imprescindibili per garantire il sempre
più crescente interesse che gli equipaggi ed i Club
dimostrano verso l'evento sportivo che è capostipite
delle manifestazioni così organizzate in Italia.
L'internazionalità della manifestazione è
stata sempre garantita dalla partecipazione degli equipaggi
Senegalesi, Sudafricani e Tedeschi.
Delle prime quattro edizioni, una è stata vinta dalla
squadra Senegalese gemellata con il C.P.A. Catania, le altre
tre dalle squadre del Club Nautico di Rimini che di conseguenza
di è aggiudicato il Trofeo Challenge, una magnifica
opera realizzata dal maestro Mimi Riga.
QUEST'ANNO SOLO ALALUNGHE
Quest'anno, le avverse previsioni meteorologiche e la drammatica
mancanza del Tonno Rosso, peraltro testimoniata nelle settimane
precedenti dai numerosi equipaggi tornati spesso a mani
vuote, hanno consigliato lo svolgimento del primo giorno
di gara in Traina d'Altura alle Alalunghe, sperando in un
improbabile mutamento delle condizioni meteo per la seconda
giornata da dedicare al Drifting.
Un attento esame del campo di gara, informazioni assunte
dagli abitudinari della mitica "fossa" o più
semplicemente un inseguimento agli equipaggi più
blasonati e via verso la zona di pesca all'Alalunga che
anche quest'anno era purtroppo chiaramente delimitata e
protetta dalle troppe Tonnare con le Gabbie Fattoria al
seguito.
Le attrezzature ormai prevalenti utilizzate dagli equipaggi
sono state le 8 libbre, armate con terminali corti e minnows,
poche le piume ed i Kona che, con il singolo amo rendono
i combattimenti più incerti e troppo lunghi per una
gara, in particolar modo quando gli strike sono frequenti
e non c'è tempo da perdere per rimettersi in pesca
dopo un combattimento. Quest'anno, le mangianze non erano
visibili, anche a causa delle condizioni del mare che risentiva
di uno Scirocco in costante rinforzo pertanto gli strike
si sono avuti tutti senza preavviso. Il maggior numero di
strike si è avuto a breve distanza dalla barca ed
in superficie; emozionanti scariche di adrenalina sono state
garantite dai frequenti strike multipli che hanno impegnato
non poco l'affiatamento degli equipaggi nel pozzetto.
Purtroppo, la seconda giornata di pesca è stata annullata
a causa delle pessime condizioni meteorologiche previste
per Domenica ragion per cui gli equipaggi più quotati
nella competizione a Drifting al Tonno Rosso, sono rimasti
delusi per la mancata occasione di tentare una sperata rimonta.
LA TECNICA
Nella traina d'altura all'Alalunga con l'uso della lenza
da 8 lb, occorrono attrezzature altamente affidabili e senza
compromessi, l'azione di pesca si svolge prevalentemente
con un primo assecondamento della fuga dopo lo strike ed
il successivo recupero della lenza che, a seconda dell'energia
del pesce e della posizione del minnow nel suo apparato
boccale, può durare mediamente da tre a dieci minuti,
salvo casi particolari che impongono tempi superiori. Gli
altri tentativi di fuga del pesce, devono essere attentamente
controllati, più che con la frizione, con la sensibilità
del dito sulla lenza ed il massimo autocontrollo dell'angler
che spesso, nella fossa, ha a che fare con Alalunghe prossime
ai Kg. 15.
La frequenza degli strike ed i combattimenti con questo
fantastico pesce, effettuati con attrezzature "light"
garantiscono giornate di pesca uniche ed indimenticabili.
VALORIZZARE L'ETICA SPORTIVA
E' l'imperativo della manifestazione ed uno dei motivi per
cui, il BIG GAME ITALIA si dedica interamente alla Sfida
con le sue forze organizzative e logistiche.
Non si deve sottovalutare, infatti, che nella Sfida ed in
tutte le atre gare organizzate dal Big Game Italia, è
tassativamente vietata la cattura della Verdesca. Per lo
squalo volpe, per il tonno rosso ed il pesce spada, nelle
gare a drifting vige un sistema di punteggio che ne incentiva
il rilascio e, riguardo alle attrezzature, si ripropongono
tutti i limiti sportivi imposti dalle regole internazionali
dell'I.G.F.A.
La consolidata sportività dimostrata dagli equipaggi,
ha in ogni modo sollevato i "pionieri" Direttori
di Gara Giorgio Di Stefano e Beppe Viola,
dai lavori extra degli anni passati. Come dire, noi pescatori
sportivi abbiamo fatto e continuiamo a fare la nostra parte
lottando per quanto possibile alla tutela degli stock ittici
ma contro i prelievi indiscriminati della pesca professionale
è una lotta impari che oramai rende inevitabile l'intervento
della comunità internazionale.
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