Traina con esca viva
Ritorniamo al punto di partenza; quando abbiamo appena lasciato
la Madonnina del porto di Miseno. Questa volta vogliamo insidiare
la ricciola con l'esca viva.
Avremo varie possibilità:
1) calamaro - possiamo fare un primo tentativo, prima dell'alba,
sulle scadute tra i 25 e i 40 mt. che si trovano nel passaggio
tra le due aree dell'allevamento di molluschi; appena vedremo
il faro di capo Miseno saremo sul posto giusto. Oppure, sempre
sui 25 fino ai 40 mt., fuori dalla boa gialla che segnala l'inizio
dell'allevamento per chi viene da sud verso capo Miseno. Se però
vogliamo andare più sul sicuro andremo sul cappello del
banco di Miseno o su quello di ponente della secca di Penta Palummo.
2) aguglia, occhiata - trainando matassine, minnow o piccoli
cucchiaini appena affondati, lambendo le boe dell'allevamento
o il promontorio di capo Miseno.
Se tutti questi tentativi non andassero a buon fine (nella pesca
non vi è mai certezza!), non demoralizziamoci, avremo un'altra
possibilità:
3) con i sabikj (terminali giapponesi con piume e perline).
Procedendo da capo Miseno verso il canale di Procida con sguardo
fisso al nostro ecoscandaglio, appena vedremo un segnale fitto
a mezz'acqua, caleremo i nostri sabikj muovendoli ritmicamente.
Vedrete che verrà su qualche bel sugarello, leccia stella,
o sgombro anche qualche bel sardone (la ricciola ne va ghiotta!).
Ottenuta l'esca avremo varie possibilità:
Penta Palummo dove traineremo a mezz'acqua, tra i 30 e i 35 mt..
Attenzione alla presenza di una rete incagliata sulla cigliata
di ponente causa di incagli e perdite delle nostre esche che con
tanta fatica ci siamo procurati. Buona è anche la secca
di fuori, più precisamente descritta prima, con fondali
rocciosi di 55 mt. circondati da fango.
Il banco di Miseno è produttivo sulle cigliate di S-SE;
sempre se non è stata battuta dalle "cianciole"
con le luci la notte precedente.
Devo ammettere però, che su Penta Palummo ho catturato
le mie più grandi ricciole; la più grande
sfiorava i 40 kg.! Una volta allamato il pesce su questa secca,
al 90% sarà sopra i 30 kg. Quindi prima cosa da fare mentre
daremo un colpo di acceleratore (per non far guadagnare il fondo
al pesce e per avere una buona penetrazione dell'amo) ci dirigeremo
subito fuori secca sempre verso levante o sud mai verso ponente.
Ricordiamoci della rete!
A causa di questo ostacolo mi è capitato di perdere
un bellissimo pesce dopo un combattimento di 40 minuti!
Drifting al tonno rosso
Con alici e sarde potremo insidiare palamite e sgombri sia sulle
cigliate di SW del banco di Miseno, sia sulla batimetria dei 35
e 50 mt. fuori il porto di Pozzuoli.
A 6 miglia da capo Miseno, con direzione per 135° ci recheremo
invece a insidiare i tonni rossi a drifting.
Qui c'è una zona di circa 2 miglia che cammina parallela
alla congiungente tra Penta Palummo e la secca del Pampano ad
una distanza di circa 1.5 miglia; con fondali di 170 mt. verso
Penta Palummo e 200 mt. verso il Pampano.
Giunti in zona, da luglio ad ottobre (ma questo dato varia di
anno in anno), incontreremo il passaggio di tonni, che entrano
al seguito di branchi di pesce azzurro, tra i 35/40 kg fino ai
70/75 kg.
Difficile prendere pesci più grossi in questa zona. Quando
ci sarà passaggio intenso di tonni, si vedranno molte imbarcazioni
di professionisti, dediti alla pesca con i palamiti ai merluzzi
calati un poco più a sud; che nell'attesa pescano anche
a tonni.
(
Continua: Spigole, Occhioni ) »»
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