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La nuova frontiera della pesca ai giganti.

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La nuova Frontiera della pesca ai GIGANTI

 

TECNICA di COMBATTIMENTO n.4

A seconda delle preferenze, la mano sinistra può bloccare il filo sul mulinello oppure va ad impugnare la canna sempre in una posizione il più possibile alta.

In questo caso, mentre ci "sediamo" il braccio sinistro deve sempre e comunque rimanere disteso, senza piegare il gomito, per evitare uno sforzo del tutto inutile.

Dalla posizione seduta raggiunta, aspettiamo un attimo che la canna faccia il proprio lavoro recuperando in parte la piegatura raggiunta, ci rialziamo, raddrizzando le ginocchia, usando i muscoli delle cosce e gli addominali. Contemporaneamente recuperiamo lenza con il mulinello.

Il recupero del filo ci aiuta anche a rialzarci, agendo come una argano che ci solleva. In questa fase può essere utile usare la ridotta, visto che è preferibile favorire la potenza, piuttosto che la velocità, poiché il tonno non si farà recuperare tanto agevolmente e velocemente.

Raggiunto un ritmo giusto di pompate ci troviamo ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo.

La pompata deve essere potente, ritmica, profonda, ma occorre stare molto attenti a non eccedere nell'alzare la canna. Superato di poco un angolo di circa 90 gradi fra la lenza e la canna occorre arrestarsi, un'ulteriore innalzamento della canna, come talvolta alcuni angler fanno, comporta un più elevato rischio di rottura.

Se l'angolo fra la lenza e la canna diviene molto acuto, il fusto lavora in maniera anomala lavorando troppo di punta e non riesce più ad ammortizzare un'eventuale testata del pesce.

Contemporaneamente, in questa posizione, cresce enormemente l'attrito della lenza con le carrucole, soprattutto quelle terminali, ed un'improvvisa fuga porta spesso ad una rottura.

Una minima testata del pesce, con la canna in questa posizione, può causare la rottura della lenza. Il filo, che esce dalla punta in direzione quasi parallela al manico, impedisce al fusto di ammortizzare qualsiasi colpo, anche a causa dell'enorme attrito offerto dalle carrucole di punta.

Appena ci accorgiamo che il tonno tende a piantarsi di nuovo, significa che ha trovato un assetto nel nuoto tale da riuscire a contrastare efficacemente il nostro tiro.

A questo punto aumentare la pressione sulla lenza è estremamente rischioso, perché ci si avvicina troppo al carico di rottura.

La soluzione per riuscire nuovamente a squilibrarlo è cambiare in continuazione la direzione del tiro, sia in orizzontale sia in verticale. Nel farlo siamo facilitati dalla grande maneggevolezza della stand-up e dal fatto che non siamo più vincolati ad un punto fisso, come con la sedia da combattimento.

La stand-up è di grande aiuto nei combattimenti con imbarcazioni di grandi dimensioni, nelle quali la grande distanza fra le murate laterali non permette al puntale della canna tradizionale, posizionata in sedia, di sporgere da esse; mentre con la piccola stand-up possiamo spostarci in qualunque posizione nel pozzetto e si può pure supplire, con la sua grande maneggevolezza, alla mancanza di manovrabilità dei grandi sportfisherman.

 

(Continua - Tecniche di Combattimento)

 

 


tecnica - Stand Up

La nascita della stand up

La canna

Il mulinello

Il combattimento

(di Claudio Camera Roda)

TESTO x STAMPA

 

23 Marzo - 2001 (Powered by Net Tuna)

 


Questa è la posizione corretta per applicare la massima pressione e mantenere un ottimo equilibrio.