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La nuova frontiera della pesca ai giganti.

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La nuova Frontiera della pesca ai GIGANTI

 

TECNICA di COMBATTIMENTO n.6

Appena il terminale esce dall'acqua consegnatelo al wireman, è ora suo compito guidare il pesce al raffio o al punzone per la targatura.

La figura del wireman è purtroppo sottovalutata in Italia e spesso si passa direttamente alla raffiatura. Essa fa parte della tradizione del Big Game e gran parte delle soddisfazioni di questo nostro sport nascono unicamente dall'osservanza di tutti i riti propri di questo genere di pesca.

L'importanza di avere un buon wireman a bordo è perciò duplice, primo il rispetto della tradizione e secondo l'effettivo e spesso irrinunciabile aiuto, che può effettivamente può dare nell'azione di pesca. La scarsa esperienza sia culturale, che pratica, di improvvisati wireman nostrani, ha purtroppo convinto, a torto, molti equipaggi, dopo anche alcune disastrose esperienze, a fare a meno di tale personaggio.

Molto spesso chi prende in mano il terminale si limita a tirare disordinatamente con quanta più forza possiede, determinando così brusche reazioni da parte del pesce o, peggio, buttando ciecamente il terminale nelle eliche, nei flap o nella carena senza neanche rendersene conto. Sicuramente, in tal caso è più giusto chiamarlo terminator, in quanto riesce comunque a porre a termine l'azione di pesca, ma con la perdita del pesce.

Di questi wireman è bene sempre farne a meno e, di conseguenza, preparare, nel caso si voglia usare un terminale oltre i 2 metri, un wind-on leader, per raffiare direttamente.

L'azione del wireman, deve essere decisa, ma gentile ed omogenea, per evitare reazioni brutali da parte del tonno gigante, che sentendo un diverso tipo di trazione può reagire in maniera imprevedibile.

Un buon wireman deve essere capace di tirare con forza il terminale, e non far avvertire al pesce la differenza di tiro rispetto alla canna continuando ad ammortizzare con le braccia le pinneggiate come se fosse un fusto che si piega. Inoltre deve ricordarsi il significato in inglese di "leader" come viene chiamato dagli americani il terminale.

Leader significa condottiero e tale deve proprio essere il terminale, che conduce il pesce al raffio od al punzone. Il wireman non deve solamente tirare a caso il terminale, bensì deve con esso guidare con precisione il pesce al raffiatore, evitando tutti i pericoli rappresentati dalla carena, eliche, flap ed altro.

Un buon wireman deve afferrare saldamente il terminale e "condurre" il pesce alla tag, come in questo caso, oppure al raffio.

L'imbarcazione dovrà, in questa fase, mantenersi sempre in movimento, allontanandosi a bassa velocità dal pesce, per forzarlo, in questo modo, a salire e per cercare di evitare il pericolo di far finire il terminale contro lo scafo o peggio nelle eliche.

L'azione di allontanamento facilita l'aggallamento del pesce, poiché, continuando a nuotare sempre nella medesima direzione della barca, non riesce ad opporsi al tiro verticale, che lo porta a "planare", sul fianco, verso la superficie.

Combattendo a poppa, è corretto mantenere la marcia avanti, al minimo e tenere il timone girato completamente dal lato ove si trova il pesce. Così facendo la barca avanza e contemporaneamente la poppa si allontana dal pesce, riducendo drasticamente il pericolo di trovarsi il terminale nelle eliche o sotto la chiglia.


Non appena il mate afferra il terminale, l'angler deve alleggerire la frizione al di sotto dello strike per tenersi pronto ad un'eventuale ripartenza, nel caso in cui il wireman non riesca a tenerlo.

Quest'ultimo deve sempre trovarsi nelle condizioni di lasciare il terminale senza rischiare grovigli o pericoli, se il tiro del tonno diventa insostenibile. Tenete la punta della canna sempre in direzione del pesce, prestando attenzione che il filo, anche se in bando, non si attorcigli mai sul puntale.

Se il tonno riparte, la frizione regolata leggera, ci permette di ammortizzare la "botta" della lenza che entra in trazione.

 

CONCLUSIONI

La pesca in stand-up ai giganti è sicuramente fonte di grandi sensazioni, emozioni e soddisfazioni, per il contatto più immediato, che consente con il tonno gigante.

Una volta acquisita una certa tecnica, che si sviluppa e si personalizza, in maniera naturale, dopo alcuni combattimenti, questo sistema di pesca, ritenuto sinora inadatto ai giganti, si rivela sicuramente non penalizzante rispetto ai metodi sportivi tradizionali sinora usati.
Per finire una ricetta per pescatori in cerca di forti emozioni, consigliabile solamente a chi non soffre di malattie cardiovascolari. Prendete una stand-up 80 lb. e conditela con un superbraid da 100 lb.

Se avete sempre creduto che "Prendere il toro (o tonno!!! sic!) per le corna." fosse solamente un'espressione figurata, cambierete immediatamente parere!

 

Claudio

 

 

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tecnica - Stand Up

La nascita della stand up

La canna

Il mulinello

Il combattimento

(di Claudio Camera Roda)

TESTO x STAMPA

 

Aprile - 2004 (Powered by Net Tuna)

 


Combattimento felicemente concluso, ora si può anche decidere di rilasciare il pesce.