Relazione sul Convegno:
"RAREFAZIONE DEL TONNO ROSSO"
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Queste e altre interessanti e colorite argomentazioni di Santolini
mi hanno un po' sollevato lo spirito dall'abbattimento nel quale
ero piombato, ma molto interessante e importante è stato
anche l'intervento conclusivo fatto da Vanni Cattaneo presidente
dell'EFSA che rivolgendosi ad una assemblea purtroppo ormai stanca
e distratta ha sottolineato l'importanza del carattere etico-sportivo
che il Big Game assume per gli associati dell'EFSA, come del resto
anche del Big Game Italia, auspica un sempre maggiore coinvolgimento
di pescatori che rispettino questa etica sportiva e pone l'accento
sui codici di autoregolamentazione che l'EFSA e il Big Game Italia
e anche altri Club di pesca si sono da sempre imposti.
Tra questi codici comportamentali, tutti tesi al raggiungimento
della massima sportività, uno merita particolare menzione
e cioè l'impegno di questi pescatori a non catturare pesci
che non abbiano compiuto almeno un ciclo di riproduzione e l'impegno
ad autoregolamentare le catture oggetto del big game ad una sola
giornaliera per ogni barca, per dovere di giustizia va detto che
i primi ad adottare e a far rispettare questa ultima regola sono
stati i principali Club dell'Alto Adriatico, primo tra questi
il Big Game Italia che si è inoltre distinto anche per
la sua campagna di sensibilizzazione e di protezione in favore
dello squalo azzurro o verdesca.
Cattaneo continua poi aprendo una parentesi sull'annosa questione
"licenza si o licenza no" sostenendo che se lo scopo
è quello di contarci e sapere in quanti siamo, in una era
nella quale la statistica è una scienza quasi esatta, che
come abbiamo tutti potuto constatare è in grado spesso
di prevedere addirittura i risultati elettorali, basta una semplice
indagine su un campione rappresentativo di popolazione per avere
questi dati e quindi annuncia che l'EFSA in collaborazione con
altri enti sta portando avanti questa indagine della quale avremo
presto i risultati.
Conclude poi Cattaneo con una importantissima dichiarazione che
personalmente ritengo essere la cosa più importante di
tutto il convegno; l'EFSA e il Big Game Italia, pur rimanendo
due associazioni indipendenti ed autonome, sono disposte ad unire
i loro sforzi per il comune obiettivo da raggiungere che è
quello di dare vita ad una confederazione alla quale sono invitate
ad aderire tutte le forze, le organizzazioni, le associazioni,
i club e le confederazioni del mondo della pesca sportiva con
lo scopo di tutelare e proteggere i diritti di questa categoria
e avere quindi i numeri per farsi ascoltare visto che la nostra
"lobby trasversale" nelle sedi istituzionali è
rappresentata da un solo componente mentre la pesca professionale
ed il suo sistema può contare su 59 rappresentanti con
la ovvia conseguenza di non essere mai riuscita farsi ascoltare
salvo che per le iniziative giudiziarie portate avanti da Big
Game Italia e dall'EFSA Italia.
Con qualche vivace scambio di battute tra alcuni convenuti e il
biologo e anche con il rappresentante della pesca professionale
si è chiuso così questo convegno con praticamente
un "nulla di fatto" se non per quella ultima dichiarazione
di intenti tra l'EFSA e il Big Game Italia e spero vivamente che,
vista la tarda ora, non ne sia sfuggita l'importanza e la potenzialità.
Una ultima osservazione che mi viene da fare è sulla scarsa
partecipazione a questo convegno che, data l'importanza dell'argomento
trattato, avrebbe dovuto suscitare sicuramente più interesse.
Credo che come al solito la nostra categoria soffra dei soliti
antichi problemi che, tra l'altro, sono sempre stata la causa
dei fallimenti di ogni iniziativa portata avanti da chicchessia
e cioè la brama di egemonia e la mania di protagonismo
che purtroppo contagiano tutto il nostro mondo e alle quali ben
pochi sono insensibili; il mio invito è quindi a superare
queste debolezze e, nell'interesse comune, cercare, aggregando
o aggregandosi,di dar vita ad un movimento di grande levatura
che possa rappresentarci e difendere i nostri interessi nelle
sedi istituzionali e di fronte all'opinione pubblica, ed è
con questo invito che chiudo quindi questa relazione.
BERSANETTI SAVERIO
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