CAMPIONATO DEL MONDO DI BIG GAME 2003
DAKAR, SENEGAL
Testo e foto di Salvatore Ficara e Massimo
Brogna
Prima giornata:
Traina sia con gli artificiali che con l'esca viva o morta. Sono
ammesse le "daisy chain". La scelta tattica è
dunque tra la traina veloce al marlin o la traina lenta al vela
ed alle
I Team Dakar 1 e Dakar 2 vincitori de LA SFIDA 2002 grosse lampughe
con esche vive o morte.
Non è facile prendere la decisione e ciò è
dovuto al fatto che a fine giugno è possibile la presenza
dei marlin che vengono insidiati con i medi e piccoli teaser Kona
ovvero Moldcraft nelle colorazioni verde/nero, bianco/rosa e rosso/nero.
Altra tecnica utilizzata, considerata la lenza da usare, è
la traina lenta col tonnetto vivo o morto o con la tecnica dello
"switch and bait". Questa tecnica è la mia favorita
soprattutto con lenza da 16 lbs poiché permette di coprire
un area molto vasta in traina veloce con i teaser, riducendo i
tempi di cattura per via del fatto che il pesce inghiotte l'esca
e l'amo si attacca in profondità.
In ogni caso scegliere di misurarsi con i marlin con le 16 lbs
potrebbe dare la possibilità di ipotecare il titolo già
dal primo giorno, ma pur aiutati dai validissimi Skipper locali
che sicuramente non faranno sconti ai padroni di casa per una
questione d'onore a cui accennavo prima, potrebbe rappresentare
una scelta tattica notevolmente difficile .
Se invece si decide per i vela, occorrerà procurarsi un
bel quantitativo di sun-sun, che sarebbero i nostri ballyhoo trainandoli
a velocità di 5/6 nodi con la tecnica della "flappette".
Questa tecnica offre ottimi risultati tuttavia, anche se di recente,
molti equipaggi preferiscono pescare col vivo trainato alla velocità
di 2/3 nodi.
In questo caso occorrerà procurarsi del vivo (generalmente
delle grosse alacce chiamate localmente yaboy) con le classiche
"mitragliette", ma sempre pronti nel caso dovesse farsi
vivo qualche pesce vela che spesso stazionano sotto il branco
di yaboy .
A questo punto si parte per la zona di pesca e posizionatisi su
un fondale di 35/40 metri si comincia a trainare a 7/10 miglia
al largo, di preferenza trasversalmente alla costa per comodità
di navigazione. L'allamata è sempre un'emozione, col vela
che insidia il vivo attaccandolo a colpi di rostro: seguono numerose
false partenze spesso seguite da allamate multiple che mettono
alla prova i nervi dei migliori anglers.
La seconda giornata è dedicata ai pesci vela con
la tecnica MASTER, solo esche morte o vive, con possibilità
di utilizzo dei teaser e delle daisy chain.
Le regole del MASTER sono semplici:
30 minuti per recuperare il pesce e barca ferma dal momento dello
strike! Chi rompe in combattimento è penalizzato con 10.000
punti.
Il commissario di bordo fa partire il cronometro allo strike ed
il pesce si considera preso al momento che il mate ha tutte e
due le mani sul terminale. Se il combattimento dura meno di 30
minuti il punteggio aumenterà in proporzione al minor tempo
impiegato per portarlo a bordo (max. 30.000 pts. - min. 2.500
pts.). Dopo 30 minuti si possono accendere i motori e salpare
il pesce, ovvero tagliare volontariamente senza penalità.
Nel caso il pesce venga rilasciato volontariamente sotto bordo,
dopo ossigenazione, si hanno 500 pts di bonus.
Di capitale importanza infine l'attrezzatura.
Particolarmente utili sono i mulinelli ad alta velocità
di recupero capaci di contenere oltre 600 mt di filo da 16lbs
e dotati del cambio rapido della bobina rotante, considerata l'enorme
usura del filo che ne rende necessaria la sostituzione dopo ogni
combattimento.
Il terzo giorno i giochi dovrebbero ormai essere fatti.
Pesca a tutti i pesci IGFA , uso di esce vive o morte (non sono
autorizzati i teaser),daisy chain ammesse e tecnica classica di
combattimento con aiuto dello skipper. Una passeggiata dopo le
durissime prime due giornate.
Questo mondiale non sarà certo facile per nessuno,
compresi i padroni di casa, e lo si capisce dal nervosismo dei
campioni in carica all'idea di perdere il confronto con i migliori
team europei consapevoli del fatto che anche se il pronostico
è a loro favore, in mare può sempre succedere di
tutto.
In ogni caso un ruolo fondamentale lo avranno certamente gli skipper
Lebu, veri maghi nella scelta della zona di pesca e acuti osservatori
di un mare che non ha misteri per loro e che, sono certo, non
vedono l'ora di cominciare la competizione per divertirsi come
matti a vedere i "toubab" (come loro chiamano i pescatori
sportivi) armeggiare con canne ipertecnologiche, mulinelli a due
velocità, filo da 16lbs e tutto il resto!
Testo e foto di Salvatore Ficara
( Continua
)
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