Con l'inaspettata e per questo ancor più lodevole bravura
di Vito nel gestire la barca, abbiamo seguito lo Spada per ancora
¼ d'ora, recuperando quasi tutta la lenza e nel momento
in cui c'è comparsa la inconfondibile sagoma del Principe
dei nostri mari, abbiamo cullato l'idea che forse ce l'avevamo
fatta. Ho fatto spegnere il motore e non disponendo dell'arpione,
ho cercato di far girare il Pesce e quando, ormai sfinito Lui
(come Me ed Io come Lui), si è prestato al nostro intento,
l'ho afferrato per la coda e con un colpo secco l'ho tirato su.
Con soddisfazione e con la solita riverenza verso il divino ed
il profano, ho con le dita della mano tracciato una croce sulle
argentee branchie del Nobil Pesce (come avevo visto fare in un
documentario a dei pescatori delle Spadare di Scilla e Caridi),
che, dal profondo dei suoi occhioni blu, sembrava si complimentasse
con estrema sportività per la sofferta vittoria da parte
mia nell'epico duello che gli sarebbe costata la vita.
La grande gioia mia e di Vito ci ha spinti ad abbracciarci e
non ci ha fatto notare che il Pesce si era ferrato come io avevo
supposto, cioè sul corpo.
La stanchezza si faceva sentire, i dolori mi attanagliavano,
ma la gioia era grande e quindi abbiamo continuato a trainare
ancora per un po' di tempo, evidenziando che i discorsi involontariamente
propiziatori sul bellissimo libro di Hemingway "Il Vecchio
e il Mare" ci avevano fatto catturare questo splendido (almeno
per noi novizi pescatori) esemplare di oltre 16 kg di peso.
Appena passata la sbornia di felicità, ci siamo attaccati
ai telefonini, abbiamo chiamato gli amici Elio e Michele e le
rispettive nostre Famiglie, invitando tutti ad armarsi di telecamere
e fotocamere per immortalare il nostro arrivo in spiaggia.
Dopo aver spento il motore alla debita distanza, a remi ci siamo
avvicinati al lido che di solito ci vede bagnanti, la voce si
era sparsa e tutti ci aspettavano per partecipare alla nostra
grande gioia e per incidere con noi questo bel momento, che tra
leggende e detti, ci ha donato il "PESCE SPADA"
.che
non Ti aspetti.
CONCLUSIONE
Naturalmente le pescate stanno continuando ancora adesso, tra
impegni di Famiglia e di lavoro, appena il tempo lo consente,
le catture di splendidi Tonnetti
allietano le nostre mattinate di Pesca alla Traina e tanti favolosi
Polpi rendono indimenticabili le immersioni in apnea. Spero
di non avervi annoiato, io mi sono terribilmente divertito e chissà
se la pubblicazione di queste mie impressioni e soprattutto le
Foto, possano far breccia nell'animo pescatore del mio amico Sandro
al punto di farlo, finalmente, venire, con la sua splendida Famiglia,
sulle sponde dello Ionio, ovvero il generosissimo mare Nostrum.
Ringrazio anticipatamente la Redazione di BigGame.it, li saluto
cordialmente e spero di farmi sentire alla prossima cattura.
Daniele Sica
Harpax
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