Vediamone insieme le fasi d'esecuzione; per praticità
e miglior evidenza abbiamo usato un nylon nero, ma purtroppo questo
non ci permette di vedere i fili appaiati sotto la serie di spire.
A voi l'immaginazione.
1) Prima di tutto si taglia un tratto di nylon leggermente
più lungo di quello che sarà poi il terminale confezionato.
Tenete conto che bisogna eseguire anche l'asola al capo opposto
dell'amo per l'inserimento del terminale nel moschettone o girella
(attacco alla lenza madre.
2) Si appaiano i due tratti di filo e li si tengono affiancati
al gambo dell'amo, in particolare formando un ampio anello in
cui il filo che va verso l'anello dell'amo, il capo che poi dovrà
essere tirato e che costituirà il terminale, deve rimanere
corto, cioé spogere di poco dall'anello dell'amo. L'altro
tratto di filo potrà debordare di più in direzione
della punta dell'amo, ma non tanto. Ricordiamoci infatti di tenere
l'anello ampio così da assorbire e distribuire meglio la
torsione del filo durante l'esecuzione delle spire.
3) Con il pollice e l'indice della mano terremo ben saldi
i fili, paralleli fra loro ed aderenti mentre con l'altra mano
cominceremo ad eseguire le spire in numero minimo di 5, meglio
6-7 ma non troppe perché oltre un certo limite aumenta
la voluminosità del nodo a scapito della fase d'innesco
dell'esca.
4) A questo punto tirare l'altro capo del filo, quello
che va alla girella e tenendolo tirato, inserire il manicotto
(sleeve) all'interno dell'opportuna sede della pinza e stringere
nella sola zona centrale. I fori nella pinza riportano delle misure,
dei numeri di riferimento che ci aiuteranno le prime volte a non
sbagliare. Con qual parte del filo si eseguono le spire a scendere?
Con quel tratto di filo che passato parallelo sul gambo, prosegue
verso la sua punta.
5) Durante l'esecuzione delle spire bisogna fare attenzione
affinché queste non si accavallino e così dicasi
per i due tratti di nylon che rimangono sotto. Non é un
problema, quando inizierete a serrare il nodo aiutate con le dita
le spire a rimanere nella loro sequenza d'esecuzione. Durante
l'esecuzione delle spire, stringere bene ma non troppo forte.
6) Prima di lubrificare il nodo e di stringerlo in maniera
decisa e definitiva, si richiama la lenza (tratto di filo che
andava dal gambo dell'amo verso l'anello) così da eliminare
il grande anello che scomparirà (attorciliandosi un po')
sotto le spire avvolgenti.
7) Ora si lubrifica bene e osservando bene il nodo (mancanza
di accavallamenti) si agisce in modo contrapposto prima sul capo
libero e poi sul corpo di lenza. Poi si fa slittare il nodo a
ridosso dell'anello dell'amo.
8) Per proteggere il filo da eventuali e rovinose collisioni
fra esso e la chiusura non perfetta dell'anello dell'amo, é
buona cosa, in particolare con lenze più fini, eseguire
ed annodare con alcune spire un tratto di dacron fra il nodo e
l'anello. Durante la trazione del pesce, se il nodo slitta leggermente
verso l'anello dell'amo, il dacron frapposto, impedirà
rovinose rotture del nylon stesso.
Taglio finale del capo libero a poca distanza dal nodo, mentre
la lenza principale servirà da terminale.
(sequenza
foto)
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