Una volta a casa, 2 dozzine di aguglie e 4 calamari erano il
risultato "culinario" del giorno e sebbene alle signore
non sembrava avessimo lavorato molto, a noi sembra fosse stato
molto più stancante.
La cosa brutta era che, seppure stanchi morti, le donne volevano
andare a vedere al drive in "Apollo 13" per la vigilia
di Capodanno. Non so dire quanto ho odiato questa idea ma, dato
che lo dovevamo fare, ci siamo andati.
Il tempo non ci era proprio amico e sulla strada del ritorno per
CJ (all'una di notte) mi sono imbattuto in un nebbione incredibile.
Fortunatamente ho già avuto modo di conoscerlo negli anni
trascorsi in Italia, e precisamente in Emilia-Romagna, dove da
novembre a marzo al nebbia é come il piovisco in Inghilterra.
Una volta a casa, non dopo aver perso un sacco di tempo a ritrovare
la strada del ritorno, siamo andati subito a letto con nessuna
intenzione di svegliarci il giorno dopo.
Decidemmo di non alzarci presto proprio il giorno di Capodanno
e per ciò avremmo preparato tutto la mattina dopo. La mattina
seguente il tempo era notevolmente peggiorato, così siamo
andati a vedere il mare. Una volta sulla banchina l'unico rimorchio
era quello di una barca di 30 piedi che usciva per 1 charter e
che, mentre si allontanava, sembrava più un sottomarino
in procinto di immergersi che una barca.
Sicuramente il traghetto Glenelg - Kingscote era stato cancellato
quel 1° gennaio. Quindi abbiamo pensato di starcene tranquillamente
in vacanza, in più i pots erano pieni di esche e probabilmente
avrebbero avuto più successo con 2 giorni anziché
con 1. Così siamo tornati a casa. Con le mogli, poi, abbiamo
visitato il Deep Creek Conservation Park in fuoristrada. Andare
a sud del parco e guardare la costa con quelle terribili onde,
ci ha fatto gustare la terra ferma, non sentendo certo la mancanza
del dondolio del mare.
Martedì 3 gennaio. Sebbene il mare fosse decisamente migliorato,
le sue condizioni non erano certo ottimali. Un'uscita verso la
costa sud dell'isola non era da prendere in considerazione e con
i pots nella costa nord, fuori dalla Baia di Emu, c'era il rischio
di ripetere l'esperienza del primo giorno. Abbiamo puntato verso
nord e deciso di non trainare ma di ispezionare una zona che sulla
mappa sembrava interessante. Li' abbiamo scoperto una banchisa
di 3-4 metri in cui abbiamo cominciato a pescare. I primi pesci
di scoglio tirati su ci lasciavano ben sperare.
Queste sono occasioni in cui si vede la differenza fra il buon
pescatore ed il pivellino. La gran parte dei pescatori (e parlo
di comuni pescatori , non di professionisti) non vedrebbe l'ora
di buttare l'esca in acqua senza capire che la parte più
difficile é quella in cui si deve localizzare il pesce.
Una volta trovato, si possono tirare su 50 whiting in mezz'ora.
Allora, perché non passare 2-3 ore a cercare il pesce?
Abbiamo trascorso quasi tutto il giorno a cercare di localizzare
i whiting e capire le caratteristiche del fondo, finora totalmente
sconosciute. Alla fine della giornata ne abbiamo presi solo 2
di decente taglia e nonostante non sia certo stata una mattinata
produttiva, almeno ci siamo fatti una ottima idea di quella nuova
zona di pesca. Alle 11:30 circa del mattino, ci siamo accorti
che anche se il vento tirava ancora, sarebbe solo peggiorato nel
pomeriggio con la termica.
Così, se non volevamo lasciare là le nasse un altro
giorno, la nostra unica speranza era quella di poter fare una
breve uscita in Investigator Straight per ritirarle e poi ritornare
nella protezione della penisola Fleurieu.
Le condizioni meteo erano peggiorate notevolmente e all'arrivo
nella nostra zona, siamo stati accolti da un mare con onde alte
2-3 metri e sinceramente sono stato contento di aver lasciato
Rapid Bay giusto all'inizio della marea ascendente che si sarebbe
mantenuta nella stessa direzione per altre 6 ore.
(Continua)
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