Pesca a Acciaroli
Parco Nazionale del Cilento
fra il Golfo di Salerno e il Golfo di Policastro
Foto
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Gennaio 2005
Giovedì sera, mi chiama Eddy:
"..ho visto il meteo, sabato sembra buono; ci facciamo quella
pescata che non ci siamo riusciti a fare durante il periodo natalizio..?
"
Okay, rispondo, anche se penso che ci sarà pochissima luna,
i calamari ci faranno penare
.
Venerdì ore 16 ci vediamo sul porto di Acciaroli,
entrambi ..ansiosi ed arrivati con ½ ora di anticipo rispetto
al programma.
Cominciamo le operazioni di imbarco dell'attrezzatura: io non
lascio mai nulla al caso, e spesso porto molto più del
dovuto, ma a volte ciò si è rivelato vincente, specialmente
in luoghi come questo dove non ho mai pescato prima d'ora. Inoltre
Eddy dispone di un comodissimo 37 piedi, e così tutte quelle
cose non si notano poi troppo.
Usciamo alle 17 ancora in piena luce, ed io incomincio a calare
due lenze a traina per i calamari fuori al porto.
Decido di battere la batimetrica dei - 20 e la scelta si rivela
giusta: due calamari in contemporanea sulle due canne.
Li metto nella vasca, Eddy li guarda e dice:
" ......ma non sono così difficili da pescare
come mi dicevi
. ".
Gli rispondo che ovviamente la fortuna aiuta gli audaci
.ma
non è sempre Natale..
Alle 20.30 siamo già al ristorante con 11 calamari
vivi sotto la barca a brindare a questa avventura incominciata
piuttosto bene
Si parla di una mia recente battuta in Sardegna, dove le catture
si sono rivelate enormi e copiose, e così alle 22 arrivati
a casa cadiamo immediatamente nelle braccia di Morfeo, immaginando
combattimenti epici e ricchi bottini di chissà quali prede.
Ma qui siamo in tirreno orientale, e le catture sono più
faticate
e di taglia notevolmente inferiore.
Alle 5.30 siamo di nuovo in barca, perché comunque
volevo provare a fare altri due/tre calamari all'alba; sono quelli
che di solito si mantengono per tutta la giornata. E proprio tre
finiscono in vasca.
Ore 7.30 siamo pronti per incominciare, calo e ci mettiamo
a girare su una nota zona di roccia a -50 circondata di fango.
Non passano 30 minuti che, grazie al multifibre, sento decisa
la mangiata, ma mi accorgo che è un pesce di modeste dimensioni:
infatti si tratta di una voracissima tracina di 600gr che ha aggredito
un calamaro di 400gr mentre facevamo inversione di marcia sul
fango fuori secca (che spreco!).
Altro giro, altra mangiata, ma questa volta il pesce ha la P maiuscola,
ed infatti dopo non poche testate e fughe, arriva a bordo un tanto
desiderato dentice
.
Pacche sulle spalle...,
Schiaccia il 5
,
foto di rito..,
Pesalo !
... è 3 kg e 150,
No! È 3 kg e 250
telefonata di sfottò agli amici che non credevano ci fossero
dentici in quei mari
.insomma tutti i soliti rituali di noi
pescatori..
Si ricomincia, sono quasi le 10 e caliamo un'altra esca sempre
nella stessa zona
(
Continua ) »»
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