Ossigeno disciolto e nutrienti
nelle acque dell'Adriatico Settentrionale
Il Nord Adriatico é stato considerato per molti
anni come una regione con alta produzione a tutti i livelli
della catena trofica, dal fitoplancton ai pesci.
La produzione, quantificata al delta del fiume Po, é
risultata correlata alla sua portata (Franco, 1973; Gilmartin
e Revelante, 1981). E' stato inoltre osservato una marcata
riduzione da ovest ad est di standing crop (concentrazione
plantonica) e produzione (Smodlaka e Revelante, 1983) con
valori di clorofilla molto alti lungo la costa occidentale
italiana dell'Emilia Romagna.
Secondo il criterio di classificazione delle acque costiere
proposto da Chiaudani et al.,1982 è possibile individuare
tre classi di concentrazione di clorofilla :
valori medi di concentrazione di clorofilla < 1 g/l,
tipici delle acque pelagiche e corrispondenti ad acque oligotrofiche;
valori medi di clorofilla tra 1 g/l e 5 g/l, corrispondenti
ad acque mesotrofiche o mediamente produttive;
valori medi di concentrazione di clorofilla compresi tra
5 g/l e 10 g/l, corrispondenti ad acque eutrofiche, tipiche
di aree estremamente produttive, nelle quali si possono
manifestare fenomeni di intense fioriture algali.
La quantità di biomassa prodotta, e quindi la concentrazione
di clorofilla , è in relazione con le caratteristiche
proprie delle acque marine e della stagione; essa dipende,
infatti, sia dalla quantità di energia radiante sia
dalla disponibilità di sostanze nutritizie.
La concentrazione di nutrienti, insieme alla concentrazione
di clorofilla e di ossigeno disciolto definisce lo stato
trofico delle acque. Una mappatura delle acque costiere
adriatiche elaborata dal CNR-IRSA, mostra una fascia costiera
dove si alternano condizioni di mesotrofia e di eutrofia
e una zona al largo oligotrofica. Questo conferma l'assoluta
predominanza nel controllo del fenomeno degli apporti di
nutrienti di origine continentale e antropica.
Luigi Trovarelli
(
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disciolto e nutrienti nelle acque dell'Adriatico Settentrionale
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