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La pesca del Tonno in Drifting: INDICE SEZIONEInizio Racconto




Elenco programmi e risultati delle principali gare di pesca d'altura per l'anno in corso.

 

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Claudio Camera Roda




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Racconti ed immagini di alcune catture segnalateci per l'anno in corso.

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Il colore della Libertà

 

Contrariamente a quello che tutti pensano ed addirittura in certe gare catch and release è obbligatorio fare, per aumentare le chance di sopravvivenza, è molto meglio usare ami inox anziché in acciaio normale.

Studi scientifici fatti negli Stati Uniti, hanno confermato inconfutabilmente che la percentuale di sopravvivenza aumenta di un buon 30% usando l'inox e si tratta di test fatti su pesci realmente pescati e rilasciati in normali battute e non in laboratorio. Anche i cosiddetti ami degradabili, si decompongono, se lasciati sott'acqua, ove il tenore di ossigeno per la ossidazione è molto basso, solo dopo tempi superiori ad un anno, portando ad infezioni ed irritazioni estremamente pericolose.

Del resto nessun dentista vi farebbe un lavoro in bocca usando del normale acciaio, mentre l'acciaio inox è usato anche per gli apparecchi correttivi fissi.
Il tonno, libero dalla trazione, continua per un attimo a nuotare nella stessa direzione ed allo stesso ritmo di prima. Un po' alla volta la lama d'acqua che lo ricopre si ispessisce e quando i colori del pesce già cominciano a sfumarsi nel blu, si raddrizza e scoda veloce verso il fondo. Lo stimiamo intorno ai centosessanta chili.
Al rientro in porto siamo euforici, come sempre dopo un'importante cattura, ma nessuno degna di uno sguardo la bandierina rossa con la T bianca, che abbiamo issato alta su un outrigger, anche perché a calamitare l'attenzione di turisti e pescatori è l'ostentazione del grosso tonno appeso alla gru appena sbarcato dal "Coa fai" degli amici Andrea ed Ettore.

Lo guardo e mi aspetto la solita botta di invidia, che sempre mi pervade in queste occasioni. Ed invece niente, o meglio qualcosa dentro avverto, ma si tratta di una sensazione diversa, nuova, molto più stemperata, difficile da definire.
Una sottile pena mi muove la vista di quella carcassa totalmente plumbea, dai grandi occhi bovini sfuocati verso il vuoto. Lo fisso attentamente e mi rendo conto che non può essere un tonno, od, almeno, quella povera cosa appesa non può essere il fiero combattente, considerato universalmente la preda più ostica ed ambita da tutti i pescatori del mondo.
Gli mancano il colore e la vitalità, è completamente grigio ed immoto, mentre l'ultima immagine che conservo è di un animale splendido nei suoi colori e nella sua possente forza, che si allontana con una piccola strisciolina gialla sul blu del dorso, onorificenza a gloria sia del pesce per la combattività, sia dell'angler per l'abilità con cui ha saputo vincerlo e per l'onore con cui gli ha reso la libertà.


( seguito )

 


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12 Luglio - 2003 (Powered by Net Tuna)