Quando il vivo é morto
Paolo Milillo - Salerno
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Sappiamo benissimo che per la traina ci vuole l'esca viva,
ma quando non c'è tempo o non si riesce a pescarlo
si può adoperare il morto, se di buona qualità.
Quando ho voglia di farmi due ore di traina, nello spacco
di chiusura del lavoro dalle 13:30 alle 16:00, solitamente
acquisto dei calamari veramente belli, tanto che sembrano
vivi e quindi vado a pescare.
A dire la verità, ho avuto anche degli ottimi risultati
con l'esca morta. Infatti, un pomeriggio, verso le ore 15:00
ho catturato una cernia di 8,5 Kg presa con una canna 12
- 20 Lb. In un primo istante mi è sembrata intanata,
dopo, poi ho sentito delle fortissime testate accompagnate
da delle brevi fughe.
A questo punto l'ho dovuta pompare con molta energia fino
a portarla a portata di raffio e l'ho messa a bordo.
Comunque, giusto per la cronaca, non è la prima volta
che fra una seppia viva e un calamaro morto prendo il pesce
sul calamaro morto.
E poi...
Nemmeno tre giorni fa ho preso una cernia di 8,5 Kg ed
eccomi oggi con la "mamma" di ben 15 Kg sempre
pescata con il calamaro morto.
Stavolta il combattimento è stato veramente difficile
e impegnativo, ogni testata che dava sulla canna correvo
il rischio di andare a finire sul motore fuoribordo, inoltre
quando non tirava, pomparla su era veramente un'impresa,
sembrava uno scoglio, le braccia mi facevano veramente male.
Ho corso più volte il rischio di fare la mia canna
12 - 20 in due
pezzi ma ho dovuto rischiare altrimenti l'avrei perso la
preda fra le rocce. L'ho ferrata su un fondale di 48 metri
con un piombo guardiano da un chilo.
Con me c'era un amico che mi accopagnava a cui voglio fare
i miei complimenti, Roberto che si è comportato veramente
da esperto mentre io combattevo con quella bella cernia.
Il giorno successivo purtroppo ne ho persa una che si è
intanata.
Voglio dire che Aprile è il mese della cernia; da
ricordare per l'anno prossimo.
Saluti
Paolo Milillo da Salerno
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