Finalmente, dopo una serie interminabile di problemi (guasti,
maltempo, impegni ecc...), quando ormai la sindrome da astinenza
da palamita inizia a farsi sentire, si riesce a combinare un'uscita.
E' il primo autunno, una leggera foschia vela il sole, il mare
è tirato a spatola e la temperatura è ottimale;
si parte da Cesenatico con la m/n Apollo e la prua sulla piattaforma
Basil, a bordo la solita banda del giovedì e della
domenica.
Meno di due ore di navigazione e siamo in pesca, ma l'inizio è
scarso, nemmeno la più fessa del branco si fa beccare (mi
sembra che le palamite siano molto curiose e tendano ad avvicinarsi
e osservare gli elementi estranei come le barche, i sub e quant'altro
poiché accade molto spesso che ne venga catturata una prima
ancora di ultimare l'ormeggio, poi magari stai due ore senza vedere
più nulla), quindi si provano piombature e profondità,
si pastura e si aspetta.
Inizia qualche abboccata e alcune palamite vengono messe a pagliolo,
ma l'andamento resta blando e sono anche abbastanza distratto
quando parte la mia frizione: un attimo e ferro, sento subito
che l'animale è grosso infatti parte dritto come un treno
allontanandosi dalla poppa e prendendo qualche decina di metri
di filo, poi rallenta e così chiudo con due scatti di frizione,
ma riparte ancora più veloce e mi schianta il terminale
(0.28 al fluorocarb.) pochi centimetri sopra la doppiatura: bella
figura!
Dunque qualcosa c'è e continuiamo con piombature abbastanza
leggere sondando i 15-20 mt. di profondità; quindi è
la volta del mio vicino, Michele, partenza ferrata secca e subito
i primi problemi, la frizione del suo mulinello fa le bizze ma
dopo aver penato non poco riesce a spuntarla e porta a bordo una
bella palamita (vedere foto) che dovrebbe essere sui 3
kg.
Ma i danni non sono finiti, si accorge infatti che nel recupero
ha rotto anche un segmento della canna; poiché ha distrutto
tutto quel che poteva gli si procura un'altra canna e ricomincia,
anche se le catture sono piccole e sporadiche.
Ad un certo punto cambio radicalmente, tolgo tutto il piombo dalla
lenza e lancio in corrente; pochi secondi di attesa e la mia lenza
riparte, al che ferro decisamente e mentre penso che strano, non
scende anzi sembra venire in superficie, poi scarta decisa a sinistra
e una bella lampuga salta fuori dall'acqua per almeno un metro.
Un altro paio di salti, qualche minuto di lotta (è
molto più bella ma non c'è paragone quanto a combattività
con la palamita) ed è nel guadino.
Ora Michele vuole fare un foto con la lampuga (risulterà
poi del peso di 3 kg. per 75 cm. di lunghezza e a proposito io,
Roberto, sono quello di fianco) ed il giovinastro rischia di fare
altri danni maneggiando il pesce e tentando ripetutamente di farlo
cadere fuori bordo, ma alla fine va tutto bene, anche se sembra
che abbiamo scannato un maialino per il casino che abbiamo fatto.
Chiudo qui perché mi sono divertito e dilungato abbastanza,
un saluto a Michele se leggerà queste righe e soprattutto
un saluto e un grazie a voi tutti.
Roberto Bacchini
M/n
APOLLO 2000 ( 338/5702857 - 337/242929 - FAX 0547/673640 ) specializzato
in pesca alle palamite zona piattaforme basil, brenda, annabella,
annalisa.
Ex guardacoste dei cantieri baglietto di varazze, riconvertito
in barca per il diporto e la pesca - mt.20 - 2 motori per 2400
hp. nella stagione estiva esce solitamente nei giorni di martedì,
giovedì, venerdì (sera), sabato e domenica.
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