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Emozione per la prima ricciola - Zebra Due

 

Ebbene si! prima uscita a ricciola, perché qui da noi oltre ad un po' di traina d'altura, e qualche parangalo di profondità si pratica, in altura, esclusivamente la pesca al tonno e al volpe in drifting. CN Pesaro per intenderci.
La cosa strana per una pesca alla regina del mare, su cui molto é stato già stato scritto, é stato vedere il palloncino sussultare prima ed affondarsi qualche istante dopo. Il palloncino ??? Yes, Lui l'oggetto più scrutato oltre i gabbiani, la superficie del mare e lo schermo Eco dai pescatori di tonni del medio adriatico, che anche per una pesca alla ricciola non vi sanno rinunciare. Ma partiamo dall'inizio della giornata, questa prima cattura per me, Domenico e Silvio del CN Pesaro merita un po' più di spazio.
La sera Prima
Dopo alcuni scambi di idee ed info sui terminali e come reperire le esche, fra noi e Roby del negozio di pesaro, prendiamo lo stretto necessario e ci salutiamo.
Il mattino seguente

Anticipo sull'orario d'appuntamento per provare a fare qualche aguglie dagli scogli vicino la foce del fiume, a spinning con la meciuda, ma per il freddo di tramontana e dagli sforzi di vomito per la puzza che impesta l'aria, lascio stare e vado a fare colazione.
Eccoli che arrivano, carichiamo il necessario e via in traina nel sottocosta nella speranza di fare qualche aguglia, senza la quale addio uscita a ricciole.

Reperire il vivo
Meciuda bianca, terminale dello 0,22 di 1,50 metri, un moschettone e piombo di 8-10 gr. sulla lenza. Caliamo le tre canne e dopo poco un'aguglia, poi altre fino ad averne tre. La superficie del mare all'orizzonte ci appare increspata ed abbiamo paura che nel trasporto ci muoia qualche aguglia che si farà il viaggio in una normale coffa per casse di sarda, colma fino all'orno con acqua e sopra una tavola di legno. Decidiamo quindi di trainare ancora e dopo venti minuti ne abbiamo altre due.
L'aguglia é abbastanza delicata, se sbatte forte il "becco" il colpo si ripercuote anche nella testa, almeno penso, e crepa.
Cosa strana, ci era stato consigliato di trainare con la meciuda sui 4 nodi, ma le aguglie rimanevano sull'esca artificiale quando rallentavamo o cambiavamo rotta.
Rotta per il largo

la prima tappa l'abbiamo superata, abbiamo infatti 5 agulie belle vive, piccole ma vivaci.
Nel tragitto trainiamo un po' a tonni con gli artificiali, ma dopo poco decidiamo di lasciare perdere per non rischiare di perdere qualche aguglia. Zona Piattatorri fra Cattolica e Pesaro, vicino o lontano da esse ha poca importanza almeno relativamente poca. Il mare fuori non é proprio così male come lo si vedeva da terra e la gionata sembra volgere al meglio.
Arrivati sul luogo

si innesca con i terminali preparati la sera prima, ma vengono persi non chiedetemi come, capireste la distanza di traina. A quel punto addio pesca se per era per il fatto che prima di partire, mi ero ricordato di prendere due terminali preparati due anni prima e mai utlizzati, gli ami erano più grossi, ma che fare?? Decidiamo quindi di innescare ugualmente l'esile aguglia con un mustad 9/0 Live Bait (se così si scrive- per esca viva) nel foro anale e poco dopo la pinna laterale vicino la testa con un 6/0. Terminale di 3 metri, poi la girella, altri 15 metri di filo della 50 libbre, lo stopper che blocca il piombo guardiano di 600 grammi e altro filo per pescare dai 25-30 metri. Palloncino e altri 7-10 metri. Una sorta di drifting-traina, power chumming senza pastura, non saprei catalogare tale tecnica. Un colpetto di motori e stop, e così via. Quando pensiamo che l'esca sia nel punto giusto, alt con i motori e ci lasciamo derivare.
Faccio a Silvio, il palloncino, il palloncino si é mosso, senza andare sotto. Ma no mi dice, é l'onda .. Lo richiamo, Silvio? e un istante dopo il palloncino affonda. L'emozione come per un tonno.

E' un unico grido

Domenico che aveva ascoltato e scrutato, mette mano ai motori e senza esagerare porta la prua a mare, deciso e senza tanti indugi. Il mulinello perde filo ma la trazione permette comunque di portare fuori il pesce. Da dove immaginatelo. Siamo ormai fuori, ma si continua rallentando con i motori, la cosa ci tranquillizza, ma se avessimo avuto una trenta libbre da questo punto in poi sarebbe stato un divertimento maggiore.

E' Silvio alla canna.

Si comincia a pompare, non é un tonno ma la canna si piega, il filo esce dal mulinello. Non guardiamo il tempo e forse dopo 15 minuti? non saprei, eccola a 4 metri dalla poppa é lei, ormai non ci sono più dubbi. Arriva il raffio é fatta, dopo unistante la seconda raffiata ed il pesce é nel pozzetto. Dopo un'attimo di meraviglia esplodiamo in grida ed abbracci, manca lo spumante solo lui, perchè la festa é grande. Riassettiamo il pozzetto e via a riprovare.
Tanto cosa vuoi, ormai l'abbiamo presa, ma visto che abbiamo un'altra aguglia decidiamo di far provare anche a questa la cagarella per la vista del predone; aguglia innescata, filato il filo, il piombo e via altro filo.
Dopo 10 minuti?

via il palloncino che ritorna sotto e il mulinello che canta. Non ci sembrava possibile, via fuori con i motori e prua a mare. Dopo poco però si slama. Bene o male che sia, rientramo in porto felici ed increduli per la stupenda giornata di mare, sole e pesca.
All'arrivo in porto gli amici preavvisati ci aspettano, é festa grande, foto e appuntamento alla cena. Qualche ora dopo entrerà in porto anche un'altro equipaggio una stupenda ricciola presa a traina con l'artificiale. Anche lei sui trenta Kg. circa.

Nettuno

 

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30 Ottobre - 2001 (Powered by Net Tuna)