Nei ricordi di un pescatore sportivo ci sono sempre delle
catture che hanno lasciato un segno e che non può
dimenticare facilmente, non sempre perché il pesce
era più grosso, ma solamente per la rarità
e per le emozioni che ha suscitato in lui e nell'equipaggio
e anche se sono passati alcuni anni il ricordo è
sempre vivo, perciò vi voglio raccontare questa spettacolare
cattura soprattutto con le foto.
E' agosto e la stagione dei tonni è già iniziata,
siamo in pesca da circa due ore tra il canale di Piombino
e l'Elba su un fondale di 90 metri, la costa non è
molto lontana e per il momento è tutto tranquillo,
anche le altre barche vicine non hanno ancora effettuato
ferrate, ma come al solito all'improvviso, si sente per
radio il primo -
" Tonno in canna " -
e una barca vicina si mette in movimento.
" Finalmente iniziano a muoversi ! " - è
il commento generale.
Per quanto ci riguarda a movimentare l'ambiente a bordo
é Andrea, giovane angler con alcuni tonni
all'attivo che già scalpita per la cattura della
barca vicina.
Incollato al binocolo esclama
" Guarda come gli piega la canna.
E' grosso!
E' grosso!
Babbo ma noi non prendiamo nulla?
E Mauro "Speriamo di si e che sia piccolo così
lo combatti tu "
Il brumeggio è cadenzato e le sardine affondano
trasportate dalla leggera corrente, passa una mezz'ora e
il palloncino della canna calata a 35 metri con amo del
6/0 affonda leggermente, sobbalza, si ferma, ma la canna
non parte.
Penso subito che sia un pesce lama e recupero subito per
togliere il fastidioso impiccio, ma appena la lenza va in
tensione, il cimino della stand up 50/80, si piega troppo
e allora ..
" E' uno spadino o un alletterato ! " Esclamo
con gioia.
Passano alcuni secondi di stasi e poi la canna si piega
brutalmente, la lenza esce velocissima come se fosse allamato
un treno, una fuga di cinquanta metri e con grande meraviglia
vediamo volare a tre metri sopra l'acqua un grande aquilone
nero.
L'incredulità e lo stupore ci assale mentre a bocca
aperta ammiriamo le evoluzioni e gli spruzzi d'acqua sprigionati
dalla ricaduta di un così grande esemplare, riconosciamo
subito, per gli inconfondibili "corni neri" (pinne
cefaliche) che non si tratta del solito muglio o trigone
e per la meraviglia siamo rimasti bloccati aspettando dei
nuovi salti.
(
Continua ) »»
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