Ricciola a Lussino
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Trieste, 19 sett. 2006
Come ogni anno a cavallo tra agosto e settembre vado in
vacanza con la famiglia in Croazia, dove dedico le mie giornate
ai bagni in mare e alla pesca.
A bolentino non ho avuto molte soddisfazioni perché
cè stata molta corrente marina e il pesce (
pagelli, saraghi ecc.) erano troppo disturbati e non abboccavano.
Il giorno 4 settembre u.s. alle ore 16.30 decidiamo io e
mio cognato Branko, di andare a provare per calamari
portando in barca, una passera lussiniana di 6 metri in
legno con motore e/b Volvo da 7 cav., la vasca per il vivo
e lattrezzatura da traina; una canna Mitchell da 30/50
Lb con mulinello Penn long Beach 65 con 350 metri del 0,55,
e dopo il moschettone 2 metri di fluorocarbon del 0,70 con
due ami, 4/0 trainante 6/0 ferrante.
Dopo 20 minuti di navigazione e con laiuto del satellitare
arriviamo sulla posta per calamari.
Lecoscandaglio mi dà una buca di 35 metri,
lancio la mia lenza a mano e mio cognato visto che ha delle
difficoltà su un braccio deve pescare con la canna
da spinning. Dopo alcuni lanci a vuoto arriva il primo calamaro,
un secondo sulla canna di mio cognato e appena salpato il
primo il terzo si butta sulla mia a pochi metri dalla barca,
si vede che la curiosità di vedere dove andavano
i suoi fratelli lo ha portato quasi in superficie.
E tutti e tre vivono beati nella vasca del vivo non sapendo
quale sorte gli aspetta. Dopo unora di tentativi non
ci sono state altre catture, allora decidiamo di andare
a provare a dentici.
Giunti sul posto e dopo esserci rassicurati che non ci siano
motoscafi e gommoni di disturbo nei paraggi, lancio fuori
bordo il calamaro più grande e gli do 15 passi di
filo prima di mettere il piombo guardiano da 800 g., poi,
porto il tutto sul fondo e regolo la velocità a 1,5
nodi. Leco mi dà 25 metri e proseguiamo così
fino ai 35, decido di dare lenza per seguire il fondo ed
ecco che la cicala da segno di ferrata, mio cognato dice
abbiamo preso il fondo io gli dico che è
impossibile perché il filo esce ad una velocità
superiore a quello della barca.
Prendo la canna in mano, la inserisco nella pancera e incomincio
a stringere la frizione, strike!, sento che tira,
vuole andarsene per la sua strada ma io gli sto impedendo
la libertà, non so dovè inserito lamo
per questo tiro con molta cautela. Sento che non può
essere un dentice perché tira troppo verso il fondo
e da troppo tempo. Dopo mezzora di tiro io o tiri
tu arriva in superficie, dico a mio cognato di prendere
il raffio e la tiro in barca. Sul paiolo è venuta
una splendida ricciola di 22 Kg che ha ingoiato completamente
il calamaro.
Mentre vi sto scrivendo ricevo una telefonata da mia figlia
dicendomi di aver preso 10 in matematica io le rispondo;
sarà perché ieri sera hai mangiato il carpaccio
di ricciola ed hai accumulato parecchio fosforo.
Ciao, Silvano
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