In cerca di grosse prede
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A differenza della maggior parte dei vacanzieri invernali
che calcano le piste di sci sulle montagne innevate ho deciso
in compagnia della mia ragazza Ida e il mio amico
Maurizio di concedermi una breve vacanza nella parte
nord occidentale della Sardegna per dedicarmi alla pesca.
Il mio obbiettivo era di riuscire a far provare al mio amico
ex garista, abituato ad armeggiare con monofili sottilissimi
del 0,15 mm o del 0,18 mm, quel misto di sensazioni ed adrenalina
che solo un bel pescione in canna può dare .
Il giorno seguente quando ho filato in acqua il terminale
di generose dimensioni innescato con un grosso calamaro
precedentemente pescato dalla mia compagna, Maurizio non
mi ha detto nulla ma sicuramente ha pensato :
"ma questo che vuole prendere le balene !!!!!"
Mi dirigo su una secca che a fine settembre mi aveva regalato
delle belle catture e inizio a trainare lentamente....
Appena la corpulenta esca giunge a 36 metri, in prossimità
del sommo della secca, vedo la canna piegarsi leggermente.
Non sembrava essere la mangiata decisa di un grosso predatore
perciò attendo degli interminabili secondi, abbasso
la canna e appena vedo il filo che incomincia a "partire,"
ferro deciso. Il trambusto svegliò Maurizio che sonnecchiava
a prua del gommone.
Non senza difficoltà per la trazione esercitata dal
pesce, gli passo la canna e lo preparo al combattimento.
Che risveglio! In un attimo si ritrova a dover far fronte
alla trazione esercitata dal pescione.
Comprendo subito dalle continue e prolungate partenze che
si trattava di una grossa ricciola percio' ho cercato di
agevolargli il recupero assecondando le fughe dirigendo
il gommone incontro al pesce mantenendo sempre il filo nella
giusta tensione.
Maurizio che fino a quel momento mi aveva detto di sentire
un po' freddo, si era "acceso" come un prospero
e incominciava a sudare.
Pensavo, ok ci siamo, ora proverà quelle sensazioni
che in precedenza avevo cercato di spiegargli.
Il combattimento é durato una quindicina di minuti.
Quando ormai le braccia di Maurizio non riuscivano più
a "pompare" perché invase dall'acido lattico,
ecco che emerge il testone della ricciola e in un attimo
riesco a raffiarla e a issarla in gommone .
Si trattava di un pesce di 31 kg
Il giorno seguente alla fine di un altro combattimento Maurizio
guardando la preda con fare spavaldo mi dice: "avevo
capito subito che era un pesce piccolo!"
Per la cronaca si trattava di un dentice di ben 9,250 kgr.
Cose da matti !!!!
Un saluto
Alessandro Murgo
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