Nella fauci del Dragone
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Sabato 23 settembre, ormai l'estate volge al termine...anche
perchè mio babbo ha stabilito l'ultimatum: da lunedi
si riprende a studiare ed io tristemente dovrò rinunciare
alle mie uscite in barca infrasettimanali.
Decido di sfruttare al meglio questi ultimi giorni a disposizione
e mi reco ad Alghero dove il mio amico Giancarlo,
ancora trainista neofita, non vede l'ora di aggiungere nella
sua barca un'ulteriore emozione.
Alle 11 dopo aver battagliato per far alzare mio fratello
dal letto, riusciamo finalmente a lasciare gli ormeggi e
a dirigerci presso la zona in cui solitamente catturiamo
il vivo....purtroppo dopo alcuni giorni di tregua offerti
dal vento che ha caratterizzato negativamente l'estate della
sardegna, ecco che riappare una leggera brezza di levante
che ci impedirà di raggiungere la nostra ultima zona
scoperta.
Il vento infuria ed il mare ci impedisce di svoltare la
punta di capo caccia... la giornata sembra ormai sfumata.
Gli altri 2 componenti dell'equipaggio son rammaricati e
pessimisti ma io fiducioso; dopo aver innescato una delle
aguglie precedentemente catturate, mi dirigo presso la costa
dove in passato durante le uscite subacquee, mi era capitato
più volte di vedere dei dentici, ma soprattutto ero
venuto a conoscenza di qualche cattura di ricciola che superava
i 30 kg.
Dopo aver esposto le mie ragioni circa quella scelta che
l'equipaggio non condivideva affatto, abbiamo proseguito
il nostro viaggio. Ci rechiamo in un fondale di
circa 12 m circondati da una palla di barche rintanate nelle
insenature per ripararsi dal vento, l'unico pensiero che
mi balzava in testa era:
che palle queste creste bianche!!! Guarda tutte le ragazze
in topless e perizoma sulle barche!! I commenti degli altri
componenti dell'equipaggio non è che fossero assai
diversi ed eran passati solo poco più di 10 minuti
da quando avevamo calato le lenze... sono le 13.30 Giancarlo
mi propone un bel panino con prosciutto crudo e gruviera....per
il mio pancino affamato un invito a nozze, ma la mia testa
era talmente concentrata che non avevo fame....cosicchè
in maniera stravagante rispondevo:
No, grazie, lo mangio dopo che prendiamo il primo!!
E li tutti scoppiavano a ridere e il mio amico rispondeva:
- speriamo che regga fino a stasera a cena...!! Passano
esattamente 2 minuti e il mulinello inizia a fischiare all'impazzata...con
un sussulto al cuore che da ormai 13
anni caratterizza le mie uscite in barca urlo:
adesso passami il panino...
tra me e me penso: eccola è lei, finalmente dopo
2 anni che non riesco ad allamare una ricciola, stavolta
son sicuro è lei, porta via molti metri di filo...e
mio fratello inizia il recupero......... c'è qualcosa
di strano... il personaggio che era rimasto allamato alla
nostra lenza ad un tratto si punta per terra, non si muove
più??
Le facce son perplesse....non poteva essere uno scoglio...faccio
inversione con la barca e piano piano mi dirigo nella direzione
di quell'essere ormai dubbio, ad un tratto riusciamo a staccarlo
dal fondo e si inizia ad intravedere la sagoma celeste:
è inconfondibile, sparisce il sogno della ricciola
ed è ancora lui il benvenuto a bordo: un dentice
di 5,3 kg che appare ai nostri okki meraviglioso: con l'esca
maciullata nella bocca...un evento per noi non comune e
degno di ricordo per lo spettacolo che per l'ennesima volta
questa natura meravigliosa ci ha offerto.
A presto
..
Autore: dentexdentex
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