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Chiedo scusa a voi lettori, se per qualche minuto tolgo al vostro
sito gioia ed allegria, un atto per me dovuto ad uno straordinario
"amico e pescatore". Non è mia abitudine mettere
in mostra le mie catture, non per celarne i segreti, ma per carattere.
Mi chiamo Ernesto Della vecchia, ho 38 anni e vorrei dedicare
quest'ultima cattura al "migliore" degli amici
scomparso il 7.12.2004.
Quell'amico che tutti vorrebbero avere, l'amico che non dice
mai di no, l'amico che risponde sempre, quando, dove e come vuoi
tu. Insieme abbiamo preso di tutto, un numero "Spropositato"
di dentici e ricciole, ma lei quella grande, con la nostra barca
non è mai venuta. Di grandi ne ho prese, ma insieme, l'abbiamo
cercata tanto, con vento e mare, rinunciando anche a pescate sicure.
Sullo sfondo del mare, nella finzione come nella realtà, su questo
immenso e inquieto elemento della natura, si delineavano le nostre
avventure.
Tu, "Uomo di mare" per vocazione, mi hai trasmesso
tenacia e caparbietà, ma soprattutto con onde e venti, calma e
saggezza.
Mi trovo di fronte a questa realtà, faccia a faccia con il lato
della vita più triste e dolorosa.
Tu, "Uomo di mare", avevi un grande cruccio,
sapevi che fra tante battaglie vinte questa l'avremmo persa, questo
era il tuo più grande dolore, perchè sapevi che ci saremmo separati
e su di me si sarebbe abbattuto un grosso macigno.
Amico mio, Ho soltanto rallentato, devo prendere fiato, so che
il modo migliore per sentirti sempre accanto a me è quello di
uscire, uscire e uscire ancora.
La nostra barca continuerà a solcare mari, cavalcare onde e tagliare
venti, la nostra canna continuerà a piegarsi e ad ogni giro di
mulinello non sarò mai solo, perchè la tua mano sarà sempre accanto
alla mia.
Sorrisi, smorfie, dubbi, quelle immagini le ho fotografate tutte
nel mio cuore e vi rimarranno per sempre finchè vivrò.
La notte del 18.1.2005, decisi di mollare gli ormeggi, all'alba
avevo solo due esche vive, incominciai a trainare per circa due
ore, avvertivo qualcosa di particolare, qualcosa che solo "buoni"
pescatori possono provare, qualcosa chiamata "sensazione", che
va al di là di ogni regola e legge.
Decido di spostarmi, ma la "sensazione" mi dice di ritornare,
con la coda dell'occhio vedo la canna solo vibrare, ferro, e lei
comincia il suo cammino, lento e potente con i suoi 26 kg.
Tolgo il trolling e mi allontano.
Venti minuti, per me frastornato, pochi secondi, pensavo a lui,
a quella immensa gioia che avrebbe provato nel vederla. Raffio
ed è per terra.
Non riesco a gioire, sono triste, la osservo, la giro e la rigiro,
la alzo, poi un colpo di vento mi toglie il cappello, finisce
in cabina stranamente vicino ad una sua foto, la guardo e penso:
Forse l'ha mandata lui ? Allora alzando gli occhi verso il cielo,
l'ho sorriso e salutandolo piangendo gli ho detto...."Grazie
papà, sei il migliore amico mio".
Nella mia vita non ho mai avuto velleità, non ho mai provato invidia,
ma so che d'ora innanzi la proverò, la proverò nel guardare vecchi
pescatori uscire insieme ai loro figli, e di non essere riuscito
a rosicchiare qualche anno in più, per vedere invecchiare il mio.
Dedicato a te, che fra tante sofferenze, trovavi sempre un sorriso
per tutti.
Dedicato a te, perchè umilmente hai accettato la tua fine.
Dedicato a te, mio maestro di vita.
Dedicato a te, mio compagno di giochi.
Cosa in comune? tutto:
L'amore per i figli, l'amore per il mare.
Dedicato a te......
Ernesto Della Vecchia
( Napoli )
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