Traina altura in Kenya
Malindi: 23 gennaio 2005
Foto
ingrandita ( 96 Kbyte )
In previsione di questa evenienza, raggiunta la zona prescelta,
caliamo una canna con l'affondatore sui 25-28 mt. di profondità
con un Bonito innescato in modo doppio: un amo da 8/00 cucito
sulla bocca e una grossa ancoretta tripla nella zona caudale in
modo tale che, vista la dimensione dell'esca, il pesce si ferri
con sicurezza cercando di dare al predatore la sensazione che
si trovi davanti ad un pesce ferito che si muove con difficoltà
ma sempre in modo naturale.
Altre tre canne, da 30 a 50 lb, vengono invece trainate in superficie
con il pesce che entra ed esce dall'onda, filate tramite i divergenti
a distanze diverse per impedire che durante le varie manovre di
traina non si possano intrecciare. Dopo appena venti minuti, ad
una velocità di 2-3 nodi, abbiamo il primo strike sulla
canna centrale a galla ed è Mirko ad avere l'onore (e l'onere)
di dare inizio alle danze; fughe nervose e potenti ci fanno pensare
ad un grosso Whaoo ma dopo momenti di pura adrenalina sotto la
banda si ingrandisce la sagoma di un grosso Kingfish che dopo
la raffiata viene prontamente immortalato e pesato (vedi foto)
niente
male davvero!!
Ora è il mio turno e divento impaziente, la marea comincia
a calare e la corrente cambia, il pesce si fa più schizzinoso
e due strike vanno a vuoto, di cui uno particolarmente violento
tanto da farci pensare all'allamata del Marlin.
Tutto Ok, mi vedo sfortunato, ma si sa com'è, nella pesca
bisogna sempre "piangere" e all'ennesima imprecazione
la canna a mezz'acqua si inarca di colpo e il cicalino del Tiagra
si mette a cantare
colpo di motore e brusca accelerata per
una maggiore penetrazione dell'amo, questa volta non si deve slamare!
Credo proprio che sia quello che cercavo, testate regolari e possenti,
un quarto d'ora di intensa emozione e la sagoma è proprio
la sua: il Barracuda, una via di mezzo tra un coccodrillo
e un luccio, che solo negli ultimi istanti mi fa intravedere le
sue dimensioni e fa sobbalzare pure Mohamed che di pesci, credetemi,
ne ha visti parecchi più di tutti noi!
Raffiato e fatto scivolare a bordo ci appare nella sua particolare
mole, un vero gigante che a detta del comandante rappresenta un'
eccezione anche per quelle acque.
Ora il morale è alle stelle e già appagati continuiamo
la pesca con la cattura di altri King notevoli e svariati strike
andati a vuoto, ma a noi non importa, non siamo in Italia dove
di pesce ce n'è sempre meno e ci si arrabbia con i pesciolini
persi, qui siamo in Africa, il paese dell'abbondanza, dove mai
la pesca indiscriminata, le reti di circuizione e i tecnologici
pescherecci potranno rovinare la fauna di questi generosi fondali
ci
spero sennò è proprio finita!
Saluti da Luca Navacchia di Fano
|