Ricciole al fungo dell'amore
CN Pesaro fine settembre 2004
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GK, eredità del Kitankako, un robalo 21.60 da cui
mi sono alienato non tanto tempo fa, ma che non rimpiango + di
tanto perché ora, con un gommone da 6,40 metri, riesco
ad impiegare al meglio il mio tempo libero anche durante la settimana
che, viste le condizioni meteo dell'autunno, é l'unico
modo per stare in mare un po' di più con un mezzo per tanti
aspetti meno impegnativo .
Non é la prima uscita dedicata alla ricciola, altre ne
avevo fatte a fine agosto, ma con risultati non tanto soddisfacienti
(le palamite spesso mi mangiavano sull'esca viva al posto della
ricciola).
E' tutto pronto!
E' un giorno dell'ultima settimana di settembre, e con me c'é
mio figlio Federico che comincia alla grande ad appassionarsi
alla pesca in mare.
Di tonni scarse notizie in giro e quindi decido di insistere
a traina con il vivo.
Destinazione? Uno dei tanti hot spot presenti al largo delle
coste pesaresi, per la verità un bel funghetto, il fungo
dell'amore.
Matassine filate di primo mattino a ridosso delle scogliere
in prossimità della foce del fiume e dell'imboccatura del
porto e, dopo poco, facciamo alcune aguglie che manteniamo vive
in un gavone da me predisposto e ben ossigenato posto a poppa
del gommone. Gommone tutto personalizzato e modificato per le
esigenze di pesca, anche se ho mantenuto la possibilità
di mettere la cuscineria a prua e godermi qualche "passeggiata"
estiva con la famiglia.
E' ora! Rotta per circa 60°, fra canne piccole e grosse il
gommone ha assunto l'aspetto di un canneto.
Arrivati in zona comincio da innescare la prima aguglia e a trainare
in un modo particolare come facciamo dalle nostre parti, tecnica
molto analoga a quella che si usa per il drifting al tonno (palloncino),
ma con l'innesco del vivo. Mio figlio mi osserva in silenzio,
sono attimi importanti a cui do la massima visibilità affinché
Federico apprenda al meglio e, avendo visto tutto, faccia anche
poche domande in momenti delicati.
Sembra che i grandi predatori stiano ancora dormendo, eppure
sono quasi le 11.00 - Mi avvicino al "Fungo" e provo
a spinning per ingannare il tempo e fare un po' di pesce per il
sugo.
Il motore é acceso, sono intento a fare qualche lancio
e recupero, dimentico quasi la canna in pesca, quasi, perché
dopo poco é il cicalino del mulinello che, anche se non
all'impazzata, mi risveglia improvvisamente!!
Getto la canna piccola alle mie spalle, in un secondo infatti
sono già a poppa, comincio a governare alla meglio e riesco
così a mettermi in posizione per combattere il pesce.
Federico: ma... ma... cos'é ? Che pesce é??
Lui al momento conosce le palamite e altro, ma ... difficile
spiegargli cos'é una ricciola e quindi mi limito a dire:
UN PESCE GROSSO, ASPETTA E VEDRAI .
Che sensazione. Quel momento tanto atteso, e adesso son li con
il pesce che impegna l'attrezzatura e anche me perché nel
frattempo devo governare il gommone, non che sia un problema,
ma il compito é sicuramente meno facile.
Finalmente vediamo la sagoma, sono passati già una quindicina
di minuti, ancora qualche pompata e fuga e...
eccola! Presa!
A questo punto Federico ha perso la parola !!
Gli rispondo: ecco cos'era, hai visto?
Ancora silenzio,
come se avesse voluto lui la canna in mano, ma i suoi 8 anni
a dicembre sono ancora pochini.
Una volta in barca, libero il pesce dalle prese e dopo alcuni
attimi di festa, mi rimetto a trainare.
Passa diverso tempo, facciamo il pasto ben meritato a base di
panini, e ..... le aguglie son terminate.
Per rinnovare l'esca mi metto a trainare la matassina - spesso
riusciamo a fare le aguglie anche su questi fondali.
Ma oggi non é giornata, passo quasi un'oretta a trainare
le matassine, sarà la giornata no, non c'é una aguglia
in giro finchè finalmente ... ne prendo una.
La lascio recuperare a Federico che si impegna non poco viste
le dimensioni che hanno le aguglie da queste parti. Ha quasi recuperato
tutta la lenza, ora lo vedo recuperare con destrezza e disimpegno,
non sarà che si é slamata?
Guardo in scia ai motori al minimo e intravedo 3-4 pesci in scia
all'aguglia, la stanno come annusando e pregustando ...
Son loro .... tira tira su, Federico !!
Nel marasma totale dell'eccitazione, lui per l'aguglia presa
ed io per quello che ho visto al seguito....
Indescrivibile!
(Ora capisco perché di aguglie ce n'erano poche)
Innesco l'aguglia in pochi secondi, ed eccola nuovamente in acqua,
senza pesi ma libera da qualsiasi appiglio, o quasi.
L'aguglia: tutta sta fatica per due punturine, e rieccomi
nuovamente in acqua, no, no, tiratemi su...
Passano infatti pochi istanti che la lenza comincia a fuoriuscire
velocemente dal mulinello, con una violenza maggiore rispetto
alla prima, eppure questa risulterà alla fine circa la
metà più piccola.
Cosa normale... ma alquanto eccitante.
Federico mi guarda come dire .... questa volta tocca a me! Abbi
pazienza .... ancora pochi anni.
Intanto comincio il recupero della belva che non so ancora com'é,
non sarà forse un tonnetto sperdutosi nelle acque adriatiche?
No, la fuga finisce presto e dopo pochi minuti viene su una ricciola
di medie dimensioni, medie almeno per le nostre parti.
Siamo euforici !!
Una giornata di quelle che non si dimenticano facilmente, non
solo per mio figlio, lo ammetto.
Al momento della pesa, si radunano intorno gli amici di pesca
e, testimoni, la bilancia che massimo arriva a 20 Kg, non riesce
a darci il responso esatto.
Ciao a tutti
Claudio " G K "
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