Prima cattura alla traina in assoluto per Giulio
Giulio ha mantenuto sin da piccolo un appassionato attaccamento
alla pesca ed ai pesci.
Normalmente non c'è verso di fargli abbandonare le coltri
prima delle 10 se non dopo esser giunti alle minacce fisiche;
se tuttavia c'è da pescare non c'è orario che tenga
ed è subito il primo a balzare in piedi (producendosi in
sbadigli da omologazione record per durata ed ampiezza).
Sino ad ora ci eravamo un po' limitati a catture orientate a soddisfare
la "frittura per la cena".
Poi quest'anno siamo riusciti ad armare un gommone un tantinello
più affidabile d'una ciambella ed a trovare sistemazione
in un porto nel Ponente Ligure.
Così la giornata del 26 è stata quella del varo
e del collaudo per soli uomini soli.
Alle 4 era in piedi, alle 5 lasciavamo il porto, alle 6 riuscivamo
ad avere ragione di una parrucca molto artistica procurata al
mulinello a bobina rotante(mai usato prima dal nostro), alle 7
mi disinfettavo la ferita procuratami dall'artificiale (una specie
di minnow da 5 cm dai colori molto realistici) conficcato in un
dito mentre si tentava un nodo da manuale.
Il riscaldamento della mattina aveva intanto risvegliato una brezza
che nel giro di poco ha rinforzato procurandoci spruzzi e docce
ad ogni manovra, ma nella schiuma di superficie (dicono i manuali)
potrebbe esserci del minutame che attira il predatore.
Trovata una velocità di buon compromesso riusciamo a conferire
all'esca ed all'affondatore dinamico un comportamento dignitoso.
Alle 9 la frizione stride e comincia un recupero dubbioso (sarà
una busta di nailon, sarà un ragioniere brianzolo che faceva
il bagno al largo, sarà.... un PESCE!); la lotta non è
stata epica, ma l'emozione era significativa posso garantirlo.
Il Bonito è arrivato vicino alla barca ed il guadino ha
fatto il suo servizio, salpato!
La felicità e la concitazione ci fanno perdere la testa
per qualche istante (anche un asciugamani se è per questo).
In serata ci riproviamo ed al tramonto si replica, questa volta
Giulio se lo lavora tutto da solo (sinceramente non c'è
tantissimo da lavorare, ma il concetto di stancarlo con la frizione
e col recupero lento lo ha capito e tanto basta).
A farla breve: i due pinnuti pesano circa 1,5 Kg l'uno (mi viene
proibito di pulirli sino a che non si sono pesati) e questo probabilmente
farà sorridere molti vista la stazza delle catture che
normalmente si presentano sul sito.
Per Giulio però questa è la cattura più emozionante
in assoluto, la prima e si tratta dei pesci più grandi
che abbia mai immaginato di poter catturare.
Mi sono permesso di proporvene il racconto per trasmettervi l'entusiasmo
e quel guizzo che ha brillato in fondo al suo occhio di fronte
a quest'evento.
Viviamo in tempi in cui tutto è banalizzato dall'estremo
e dalla spettacolarità, per me (che spesso sono lontano
da Giulio) è stato un momento di condivisione reale di
un entusiasmo puro ed incontaminato con lui.
Ingenuamente lui è convinto che suo padre sappia pescare.
Datemi il tempo per vergognarmene, per adesso ho potuto rivivere
momenti che parevano lontani e perduti, quando pedalando con Giulio
seduto sul manubrio gli raccontavo delle rane e dei girini, oppure
dei pesci che crescendo cambiano sesso e lui era convinto che
io sapessi tutto.
Il papà di Giulio,
Beppe
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