Cyril opta per un filaccione da 130lb con un terminale in fluocarbon
80lb da circa 2mt ed amo circolare 8/0 , piombo a perdere da 300g,
allama due vivi e giù
Nessuno fiata. Passano
pochi minuti, la tensione è palpabile e le occhiate tra
lui ed Abdoullay sono eloquenti
.nulla, le corvine non ci
sono.
Si riparte, altro giro altra corsa, altro relitto, riposizionamento
ed attesa
pochi secondi e questa volta il protagonista
sono inaspettatamente io, afferro infatti per la cintura dei pantaloni
Cyril che sta per partire fuoribordo tirato da una invisibile
mano
solo un attimo di sorpresa e ripreso l'equilibrio,
una smorfia di puro piacere gli si disegna sul viso. Immagino
di cosa si tratti
.
Noi, gli altri, semplici spettatori di un rito che si celebra
sotto i nostri occhi, attendiamo in silenzio l'esito della lotta
senza fiatare, consci della posta in gioco e del piacere di una
sfida fatta si di muscoli ma anche di astuzia e rispetto per l'avversario.
La faccia tesa, il collo ingrossato dallo sforzo, le mani bianche
segnate dal filo che improvvisamente appare sottodimensionato
rispetto alla potenza dell'ignota preda, Cyril molla e recupera
piano, con movimento costante il filaccione ed ecco apparire a
qualche metro dalla barca un ombra nera segnata da una serie di
minuscoli punti bianchi
Abdoullay si affretta al raffio e
si prepara a gaffare ma, Cyril secco gli chiede di aspettare,
ancora una fuga e poi un'altra, il filo scorre sulle mani senza
protezione, qualche attimo di tensione e finalmente il pesce domato
è sottobordo.
E' uno splendido esemplare di maschio di corvina sui 20/22 kg,
Cyril dà il suo assenso ed il raffio di Abdoullay parte
preciso ed inesorabile .
Adesso tocca a me, la mia intensione di misurarmi col filaccione
è sparita alla vista dei segni violaci sulle mani di Cyril,
preferisco la mia vecchia canna Altenkirch & Son assortita
da un mulinello Everol 6/0 e filo da 50lb. Tradizionale certo
ma, altrettanto efficace nel contrastare la fuga rabbiosa del
pesce che-a pochi metri dal relitto-tenta di infilarcisi e tranciare
di netto il mio 50lb, mulino con la canna in tensione, tenendola
ben alta, pompando a piccolissimi colpi per far lavorare la cima
ed ho ragione a fare così poiché, qualche minuto
dopo, imbarco un esemplare sui 26/28 Kg che mi vale i complimenti
di tutti tranne che di Cyril che mi guarda compiaciuto e pensieroso
.
Capirò dopo il perché
..
Anche Moussa ed Abdoullay si esibiscono, a strettissimo giro,
nella cattura di altri due maschi. Qualche minuto per riporre
l'attrezzatura e si riparte alla volta di Dakar .
Il sole tramonta velocemente e la luce di poppa illumina la
scia di CYRCA che come una nobildonna vezzosa alza la prua in
segno di orgoglio, ancora una volta si è dimostrata all'altezza
della situazione .Cyril è pensieroso.
In porto, dopo le foto di rito, scarichiamo le prede. Finalmente
Cyril rompe il silenzio e mi dice,un po' in imbarazzo, che la
mia preda è certamente un record del Senegal e forse del
mondo ma
. non posso omologarlo poiché ciò
gli imporrebbe di precisare il luogo della cattura e questo preferirebbe
evitarlo.
Dannato Cyril, con la sua doppia anima di appassionato di pesca
e rappresentante IGFA, amico per la pelle e pescatore gelosissimo
dei suoi segreti, generoso ed al contempo egoista, lui è
fatto cosi
solo un attimo di rimpianto e gli dico che il
record non ha nessuna importanza tolgliendolo cosi dall'imbarazzo.
Una pacca sulle spalle ed esplodiamo entrambi in una fragorosa
risata. Dakar ci accoglie nella sua notte sensuale e multicolore
per celebrare
.il record che non c'è.
Ma questa, è un'altra storia !
Salvatore Ficara
Dakar, Marzo 2002
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